Michele Sarda: voice, guitars, bass
Enrico Viarengo: guitars on #1 and #5, vocals on #1, #3, #4, #10, synth on #3
Ulisse Moretti: drums on #6, melodica on #5
Loris Spanu: self-built Theremin on #8
Roberto Necco: banjo on #10
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1.
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Ask the stars 04:05
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2.
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3.
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November 04:06
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4.
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Stranded 02:45
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5.
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6.
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Outcast manifesto 01:49
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7.
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You & I 03:09
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8.
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Girl interrupted 02:00
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9.
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One for the missing 03:08
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10.
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Scenes from a wedding 03:11
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11.
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Winterlight 01:37
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Alonetogether
Capita che a cantare in inglese in Italia - al di là dell'ovvia barriera linguistica - si rischia di essere poco credibili quando è una sensazione di debolezza del progetto artistico a prevalere.
Questo è meno evidente nelle formazioni rock o elettroniche, ma quando ci si mette a nudo come nel cantautorato acustico è più facile che possa succedere.
Insieme a Guy Littell e ai Pristine Moods ora c'è anche Neverwehere ad ambire alle sedie di quelli che invece lo fanno bene.
Neverwhere, nome d'arte di Michele Sarda (bassista dei New Adventures in Lo-Fi e chitarrista degli American Splendor) in questo debutto solista contempla davvero tutte le migliori influenze di 'genere' degli ultimi trent'anni, riuscendo a prendere perfino quel poco di buono che c'era nel New Acoustic Movement di metà anni novanta, unendolo alla levità di certo cantautorato folk di matrice nordeuropea anni zero e andando ancora più indietro, a ripescare la scena intimista di personaggi e formazioni mitiche quali Mark Eitzel o Spain.
Qualche scossa elettrica è mutuata invece dai Replacements che insieme ai riverberi dei R.E.M.chiudono il cerchio.
November e Ask The Stars le tracce che rappresentano al meglio il talento di Neverwhere e le gioie nascoste di un disco come Alonetogether, ascolto ideale per la stagione che stiamo vivendo e per quella che verrà.