Les King - voce, chitarra
Michael Aldridge - basso, tastiera, voce
Paul Ashworth - batteria
Allison Burke - ukulele, voce
1. Reason One
2. Connections
3. The Pleasant Valley
4. Comfort The Dead
5. The Courage To Kill
6. Neverland
7. Got The Gold
8. The Stone That Floats
9. I Will See The Morning
10. A Long Row To Hoe
11. River Bird
Earthling
Gli inglesi Uncle Black, nuova band pupillo della Backwater Records, giungono in questo 2007 alla realizzazione del loro nuovo full-lenght: Earthling. La band, sotto contratto con l’etichetta fin dal 2002, non è di certo alle prime armi. Sono già cinque infatti le pubblicazioni discografiche degli Uncle Black (di cui solo un album vero e proprio). Lo stile della band è molto particolare, infatti riesce a mischiare country, pop e folk amalgamandoli alla perfezione.
Il secondo prodotto della band, Earthling appunto, si compone di undici pezzi. I testi sono interamente curati, come di prassi, dal cantante/chitarrista Les King, vera anima pulsante del gruppo. Il disco rappresenta un passo avanti rispetto al precedente 1000 Origami Cranes, pur non riuscendo a coinvolgere enormemente.
Analizzare tutte le singole tracce di questo disco diventa estremamente difficile. In linea di massima si può infatti tracciare un filo conduttore che lega tutti i capitoli di questo Earthling. La opener Reason One ci fa capire fin da subito a cosa andiamo incontro: le melodie create da piano e chitarre ci accompagnano in questo viaggio folk/country, entrando in simbiosi con le pacate vocals di Les King. Le dieci tracce seguenti sono sulla falsariga di Reason One appunto, ma alcune di loro, come la terza The Pleasant Valley, si distinguono per ispirazione e bellezza. Il testa di quest’ultima inoltre è preso da un poema di Kate Wilson. A seguire la allegra Comfort The Dead, arricchita da cori azzeccatissimi, e la quasi eterea The Courage To Kill. Il disco nella totalità scorre molto facilmente, senza troppi intoppi. Questa caratterista è sintomo sia di facilità di ascolto che, purtroppo, anche di staticità delle composizioni. Tolto qualche spunto veramente interessante sparso qua e la, il disco non decolla, non riesce a stupire più di quel tanto, eccezion fatta per la molto ben riuscita River Bird.
Questo Earthling si presenta al grande pubblico come un prodotto ricercato e sicuramente positivo, ma che non riesce ad andare oltre la sufficienza. Da sottolineare come, seppur il disco non presenti nessun difetto particolare, è proprio la rispettiva mancanza di pregi ad influenzare il voto. Niente da aggiungere, buono ma non indispensabile.