Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Mescal/Sony
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Stefano "Cisco" Bellotti - voce e chitarre

- Francesco "Fry" Moneti - violino, chitarre, mandolino, banjo

- Massimo Ghiacci - bassi, contrabbasso e chitarra baritono

- Francesco D'Aniello - tin whistle, flauto traverso, tromba

- Roberto Zeno - batteria, djambè, percussioni

- Arcangelo "Kaba" Cavazzuti - chitarra acustica, banjo, tastiere, tablas e percussioni varie

- Luca "Gabibbo" Giacometti - bouzouki, mandolino, banjo




Tracklist: 



1. Goran Bregovic - Bella Ciao (Live)

2. Francesco Guccini - Auschwitz

3. Moni Ovadia - Oltre il Ponte

4. Bandabardò - I Ribelli della Montagna

5. Piero Pelù - La Guerra di Piero

6. Coro delle Mondine di Novi - Al Dievel

7. Billy Bregg - All You Fascists

8. Casa del Vento - Notte di San Severo

9. Modena City Ramblers - Il Sentiero

10. Bunna (Africa Unite) - Il Partigiano John

11. Fiamma - L'Unica Superstite

12. Paolo Rossi - Spara Jurij

13. Gang - La Pianura dei Sette Fratelli

14. Ginevra di Marco - Pietà l'è Morta

15. Cisco, Ginevra, Piero, Morgan, Bunna, Luca, Paolo, Erriquez, Marino - Viva l'Italia

Modena City Ramblers

Appunti Partigiani

Appunti Partigiani non è altro che una raccolta di classici scritti da grandi autori del passato oppure canzoni popolari che hanno caratterizzato il periodo della Resistenza antifascista in Italia tra gli anni 1942-1945: tali brani sono interpretati dai Modena City Ramblers con uno stile strano e inusuale, che non fa certamente perdere carica emotiva alla musica storica rimasta nella tradizione del nostro Paese, dai pezzi composti durante la Seconda Guerra Mondiale sino a quelli successivi la Liberazione e dell’epoca moderna.

I Modena City Ramblers hanno pubblicato questa raccolta per ricordare la musica “resistente”, così come loro la definiscono: nulla di originale ma solo una rivisitazione dei motivi cari alla band, qui proposti in chiave abbastanza Folk, con il solito stile dei precedenti prodotti.
Tanti gli artisti che hanno deciso di dare il loro contributo nell’opera, dal grande Francesco Guccini che ritorna come cantante nella sua commovente Auschwitz fino a Piero Pelù che non delude le aspettative nella nuova inquietante La Guerra di Piero del celebre De Andrè.
Gli strumenti impiegati sono tutti tradizionali e le chitarre conferiscono quel tocco di Rock pur non rovinando l’atmosfera Folk creata, come nella versione circense di Bella Ciao.

Perciò è impossibile attribuire un voto ad un lavoro come Appunti Partigiani, in quanto, se non fosse per Il Sentiero, canzone inedita dei Modena City Ramblers, ispirata al famoso romanzo di Italo Calvino, tutti gli altri episodi sono cover molto personali ma che non apportano innovazioni in un genere musicale. Quest’ultimo disco rimane quindi una serie di capitoli significativi per capire e comprendere un periodo crudele e buio come la Seconda Guerra Mondiale e quindi potrà interessare ad un pubblico veramente coinvolto emotivamente dalla durezza di tale dramma, un pubblico maturo e memore degli errori italiani del passato. Tuttavia, pur essendo di parte politica evidente, Appunti Partigiani può essere considerato come un monito per le generazioni future, che dovranno mantenere la libertà contro la dittatura di qualsiasi colore, inneggiando alla democrazia di Viva l’Italia, brano di chiusura composto da De Gregori.
La condanna della guerra è massima e la traccia conclusiva raffigura il pensiero di un Paese liberato da anni di totalitarismo, un Paese che potrà costruire un proprio futuro attraverso la voce del popolo e non dei potenti.


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