- Emanuel Yazurlo - voce, charango, tromba
- Juan Manuel Bruno - voce, chitarra
- Nahuel Suárez - Basso
- Leonel Macaluse - Batteria
- Pablo Romano - Percussioni
1. Chan Chan (02:52)
2. Sin Luz (03:23)
3. Me Piache Tanto (03:34)
Epe
La giovane band argentina vincitrice nel 2000 dell’ambito premio de La Resistencia, concorso al quale hanno partecipato più di 2500 artisti latinoamericani e spagnoli, propone, a tre anni dall’uscita del disco d’esordio, un assaggio del tanto atteso secondo album, la cui produzione sarà presto portata a termine. L’energia di questi cinque ragazzi si concretizza nel confluire dei generi più svariati: il sound dei La Zurda è figlio delle diverse culture presenti in Sudamerica, le quali si fondono nelle note spontanee ed impregnate di sentimento di Emanuel e compagni.
Le tre track riescono, pur mantenendo un’attitudine assai Rock, a spaziare tra l’allegra musica popolare e la passione sensuale del Tango argentino, fino alle cadenze dell’Hip Hop andino, il tutto contornato dal suono del charango ed accompagnato, talvolta, dal ritmo in levare. La band diffonde vibrazioni estremamente positive, che trasmettono il calore del sole, la gioia, la speranza e i colori delle terre sudamericane.
Chan Chan prende in prestito le sonorità giamaicane e le intreccia con la voce del cantante e con i suoni rustici degli strumenti argentini, mentre il riff di chitarra conferisce un carattere decisamente Rock al pezzo, il cui ritornello suona grintoso e più aggressivo rispetto al resto del brano. Sin Luz è un concentrato di ritmo ed euforia nel quale parole, musica e ballo diventano un tutt’uno, un tuffo nel tripudio di colori di una calda giornata estiva. Non poteva mancare una canzone d’amore come Me Piache Tanto, nella quale la vena nostalgica della melodia tanguera alla quale il charango del cantante dà voce si lascia accompagnare da percussioni e tastiera e si alterna agli assoli di chitarra di Juan Manuel, i quali imprimono anche a questo pezzo il suono Rock melodico che, insieme alla sovrapposizione di stili, caratterizza il prodotto della band. Ascoltando le creazioni del complesso argentino si avverte immediatamente l’inclinazione ad improvvisare e la libertà nel comporre, la quale rende onore alla patchanka, il caos creativo che porta la musica a varcare confini sempre nuovi.
Questa band, cresciuta nella scena underground di Buenos Aires, ha – come i La Zurda stessi affermano - più futuro che passato, ma può guardare avanti con ottimismo, continuando a percorrere piena di entusiasmo la strada che la porterà al successo internazionale.