- Björn Höglund – Batteria, Percussioni
- Bo Lindberg – Chitarra, Fisarmonica
- Jens Comén - Sassofono
- Pedro Blom - Basso
- Kjell-Erik Eriksson – Violino
- Gustav Hylén – Tromba
1. Hia Hia Svärmor
2. Farmors Brudpolska
3. Trallpolska
4. Lillht Gråen
5. Årepolska
6. Kjellingen
7. Köttpolska
8. Skogspolska
9. Myhrhalling
10. Dajmen
11. Hamburger
12. Brurvals
Hia Hia
Hoven Droven, The Coolest Folk Rock Band in Sweden!
Non ci potrebbe essere presentazione migliore per questo strambo gruppo nordeuropeo, sicuramente sconosciuto in Italia ma che ha fatto parecchia strada da quando mosse i primi passi alla Birka Folk High School, quindici anni or sono: pochi mesi fa è infatti uscito il primo disco live del gruppo, registrato negli States, a celebrazione di una carriera di cui fanno parte oramai cinque dischi in studio e svariati tour in giro per il globo: quello qui recensito è il debutto del sestetto svedese, “Hia Hia”, disponibile sul mercato internazionale anche all’interno della raccolta “Groove”.
“Hia Hia” sintetizza gli esperimenti del gruppo durante il proprio primo lustro (abbondante) di vita: nati nel 1989, gli Hoven Droven poterono arrivare alla pubblicazione di questo debut-album (1996) forti di una sicurezza e di un’esperienza maturate dalle infinite collaborazioni con altri artisti e dai frequenti tour (a cui fin dal 1993 il governo contribuiva con piccoli aiuti economici, secondo una strategia che qui in Italia possiamo solamente sognare). In “Hia Hia”, quindi, troveremo brani talvolta molto diversi tra loro, visto che questo disco condensa le molteplici esperienze maturate in quei primi anni dal gruppo dello Jämtland.
Come avrete intuito, la musica (interamente strumentale) degli Hoven Droven affonda le proprie radici nella tradizione popolare della Svezia, nelle sue polke e danze, ed incorpora quindi tutta la suggestione delle melodie rurali della Scandinavia. Il pregio maggiore degli Hoven Droven sta però nel sapere riarrangiare queste influenze in un’ottica moderna, energica e sprizzante simpatia: l’attitudine Rock del sestetto si ripercuote sia sulla composizione dei brani, resi frizzanti e mai banali, sia sull’esecuzione, dal feeling caldo e ‘live’.
Durante l’ascolto di “Hia Hia” vi capiterà quindi di seguire una melodia Folk che profuma d’antico (“Hia Hia Svärmor”), e sentirla trasformarsi in qualcosa di piacevolmente matto, fra percussioni tribali e duelli fra l’elettricità bruciante della chitarra di Bo Lindberg e la fantasia del guizzante violino di Kjell-Erik Eriksson; ma vi capiterà anche di sentire un brano aperto da un riffing Hard Rock trasformarsi in una ballata da sagra del paese, come accade in “Trallpolska”, caratterizzata da melodie solari e gioiose.
Ma gli Hoven Droven non si fermano qui: i fiati impazziscono nell’atmosferica “Skogspolska” e nell’imprevedibile “Årepolska” per creare parti solistiche Jazz di fascino stupefacente, che lasciano di stucco per come si mescolano alla perfezione con lo stile giocoso degli Hoven; “Kottpolska”, al contrario, tocca lidi quasi Heavy-Metal per la pesantezza dei riff di Bo, mentre “Kjellingen” si lascia andare, nella seconda parte, a derive Hard Rock dannatamente sporche e accattivanti.
Ottimo anche il finale di disco, in cui si segnala il lento e ammiccante Blues di “Dajmen”, che in realtà fa da prologo per il consueto tuffo nelle melodie popolari, e soprattutto la scoppiettante “Hamburger”, guidata da un andamento davvero catchy e coinvolgente, con assolo Hendrixiano e riffing Funkadelico a sovrastare i balli imbastiti dal violino: una track-simbolo di quanto possa essere poliedrica e divertente la proposta degli Hoven Droven.
“Hia Hia” è consigliato solo ed esclusivamente a chi ha una passione per il Folk tradizionale nord-europeo, e apprezza le rivisitazioni Rock portate a quel repertorio da bands quali Garmarna, Hedningarna o Väsen: carta vincente del disco è l’attitudine spassosa con cui gli Hoven Droven meticciano passato e presente, interpretando alla perfezione il ruolo di ‘coolest folk rock band’ – “Hia Hia” è per i momenti spensierati, per quando si vuole sorridere ascoltando due mondi così diversi che s’incontrano, per quando si cerca musica che ispiri simpatia e voglia di divertirsi.