- Garett Bussanick - Voce, chitarre
- Eric Rizk - Basso
- Brian Corcoran - Batteria
1. A Living Sundial
2. The Petrifaction Lottery
3. Intersubjectivity
Intersubjectivity
Nonostante abbiano solo un full-length all'attivo, i Flourishing possono definirsi comunque uno dei più importanti progetti estremi degli ultimi anni.
Dopo la pubblicazione di un solo EP di sedici minuti (l'interessante ma non esaltante A Momentary Sense of the Immediate World, del 2010) e un album (The Sum of All Fossils, pubblicato per la The Path Less Traveled Records l'anno successivo), il trio new yorkese ha subito attirato l'attenzione degli amanti delle scene più eversive del death metal grazie a uno stile eclettico e sofisticato reminiscente tanto del classico death metal e grindcore quanto delle propaggini più sperimentali dell'industrial metal, dello sludge e del post-metal, fino ad avvicinarsi al post-hardcore e al noise.
La terza prova discografica del combo statunitense arriva il 13 novembre 2012, con la pubblicazione del secondo EP Intersubjectivity (ancora una volta rilasciato tramite The Path Less Traveled), che conferma con decisione lo spirito di The Sum of All Fossils dichiarando al contempo di voler proseguire su nuove strade nelle future uscite.
Come intenti, i Flourishing si avvicinano molto a ciò che attualmente stanno facendo gli australiani Portal e Ulcerate, donando nuova luce al genere estremizzandone i connotati e rendendo i tessuti musicali ulteriormente massicci, ma ciò che scaturisce da questo amalgama sonoro si discosta tanto dall'opprimente compattezza dei primi quanto della decadenza tragica dei secondi. Destreggiandosi tra lo spirito romantico dei Death, le singolari armonie degli Atheist e le composizioni atonali dei Gorguts (queste le tre influenze classiche più lampanti nel sound dei Flourishing), la band ricama intricati e densi strati di distorsioni e dissonanze che strizzano l'occhio tanto al noise-rock quanto al post-metal, adagiandole su possenti linee di basso provenienti direttamente dagli ambienti più degradati del post-hardcore e del noise-rock new yorkese (Unsane, Helmet) e violente scariche percussive di scuola brutal/grindcore (Brutal Truth).
A Living Sundial apre l'EP in maniera apocalittica: un death metal violento e monolitico viene bombardato da deflagrazioni industriali, riverberi chitarristici e cacofonie strumentali, in un sound che fagocita Immolation, Neurosis, Glenn Branca e Gorguts dipingendo desolati scenari catastrofici. Il meglio però arriva con The Petrifaction Lottery, un devastante aggiornamento di Clouded tramite la lezione del post-death metal degli Ulcerate, ma suonato con l'impatto emotivo dei Death (con climax in uno splendido assolo di chiara influenza schuldineriana a sovrastare il possente muro sludge metal eretto dalla base ritmica), che degenera presto in un turbinio di foga post-hardcore, atonalità industriale e evoluzioni strumentali death metal.
Quando infine giunge la lunga title-track, i Flourishing hanno ormai allestito uno stile death metal visionario e annichilente, di cui vengono preservati solo il growl e le distorsioni ma che è concettualmente più vicino agli incubi degli Swans più distruttivi, alle sperimentazioni rumoristiche di Glenn Branca e alle apocalissi post-industriali di Godflesh e Neurosis.
Queste ultime due tracce rappresentano, senza ombra di dubbio, due delle più terrificanti interpretazioni del death metal dell'anno.