- Terence Holler - voce
- Eugene Simone - chitarra e voce
- Oleg Smirnoff - tastiere e synth
- Martin Kyhn - basso e voce
- Adriano Dal Canto - batteria
1. Fall from Grace
2. No Direction Home
3. Heretic Beholder
4. Scar
5. Bleed Mask Bleed
6. The Last Days of the Year
7. From Dusk till Dawn
8. To Be or Not to Be (God)
9. Nebula Surface
10. El Nino
11. Dreaming (unreleased)
12. Intoxicated (Demo ’98)
13. Sparkling Vision (Demo ’97)
14. In My Will (Demo ’98)
15. Unfairy Tale (Demo ’98)
16. Deadicated (Demo ’98)
El Niño
Sembra che negli ultimi anni gli Eldritch, uno dei gruppi nostrani più rinomati in ambito Power/Prog, stiano cercando di ovviare ad una evidente mancanza di idee con un numero insensatamente alto di release: due mediocri full-lenght in due anni, e a pochi mesi di distanza arriva ora la ristampa del disco che li ha consacrati nella scena nazionale ed estera, il terzo album El Niño, registrato nel 1998, con il quale la band ha forgiato lo stile Prog-Thrash metal che tuttora sostiene di suonare.
Tralasceremo però il mero obiettivo commerciale del lavoro, in quanto non può fare che piacere ascoltare un ottimo disco come El Niño, che consolida la speranza nel fatto che anche nella nostra Italia dominata da Sanremo e Festivalbar ci siano band capaci di sfornare dischi che niente hanno da invidiare per qualità alla scena musicale del resto d’Europa; inoltre, la quantità di materiale bonus incluso nella ristampa è considerevole e di qualità, e comprende, oltre al bellissimo brano Nebula Surface precedentemente rilasciato come traccia nascosta solo nella limited edition e al pezzo inedito Dreaming, brani introvabili presenti nei primi demo della band, che saranno sicuramente apprezzati dai fan in quanto, nonostante la produzione grezza, offrono interessanti spunti sull’evoluzione del sound degli Eldritch.
Per quanto riguarda il disco originale, gli Eldritch riescono in questo frangente a raggiungere il risultato che tenteranno invano di ripetere negli anni successivi: una efficace, equilibrata e coinvolgente commistione tra Prog, Power e alcuni tocchi Thrash Metal. Troviamo dunque riff distorti e pesanti uniti a lunghi e contorti assoli di tastiera ed effetti di elettronica, in una produttiva unione di melodia e parti più pesanti; sia chiaro, nulla di particolarmente nuovo sotto il sole, e i richiami a band come Fates Warning e Dream Theater sono a volte molto forti, ma gli Eldritch forniscono un’interpretazione riuscita, personale e di ottimo gusto, che cattura l’ascoltatore grazie alla voce accattivante, soffusa e sognante di Terence Holler.
I brani sono costruiti secondo una struttura non troppo complicata, ma la band riesce a tenere sempre alta l’attenzione grazie alle stupende ed emozionanti melodie degli stacchi strumentali, che si basano sull’intreccio tra chitarra e tastiera come nel caso di Heretic Beholder o To Be Or Not To Be (God); gli Eldritch inoltre giocano con uso massiccio, ma mai fastidioso, di tappeti di tastiere e effetti di elettronica, ad opera del grande Oleg Smirnoff, creando un mood avvolgente e moderno che permea brani come Fall From Grace o la aggressiva e tormentata Scar.
La superiorità degli Eldritch a livello compositivo è poi evidente quando la band si confronta con brani dalle atmosfere più tipicamente Power, come Bleed Mask Bleed o la ottima ballad The Last Days Of The Year, riuscendo nel difficile risultato di essere originali in un ambito dove abbondano imitazioni e cliché.
In conclusione, con El Niño gli Eldritch danno alla luce un lavoro maturo, complesso ed emozionante, che si colloca all’apice qualitativo della loro carriera; un vero peccato che in questo compito la band esaurirà gran parte delle proprie idee, e tenterà inutilmente negli anni successivi di ottenere validi risultati limitando la componente Prog e modificando il proprio sound verso linee più pesanti. Dunque, un gran bel disco di metal italiano, consigliato in particolare agli estimatori del Progressive, ma apprezzabile da chiunque cerca un disco melodico di qualità.