Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Aniek Janssen - voce, flauto
- Coert Bouten - chitarra
- Marcel Volleberg - chitarra ritmica
- Sjoerd Hoeijmakers - basso
- Roel Van Helden - batteria, percussioni

Guests:
- Leon Brouwer - voce in Air
- Rene Kroon - tastiere e piano in Air

Tracklist: 

1. Starting To Unravel
2. Creation
3. Sleepless Lullaby
4. Focus On Acid
5. Black & Blue
6. Hidden
7. Undone
8. Air

Delphian

Unravel

Avevamo lasciato i Delphian nel 2005 con il poco entusiasmante esordio intitolato Oracle, titolo quasi obbligato che richiamando alla mente l'Oracolo di Delfi farebbe pensare ad un gruppo greco, invece si tratta di cinque olandesi fautori di un progressive metal a cui la voce della brava Aniek Janssen, che non mancherà di farsi apprezzare suonando anche il suo flauto, dona una forte connotazione goticheggiante, mentre la sezione ritmica di Hoeijmakers e Van Helden, quest'ultimo recentemente apprezzato anche nelle fila dei connazionali e compagni di etichetta Sun Caged, come anche il riffing ed il guitar-work in genere sono spesso potenti ed aggressivi, talvolta addirittura al limite del thrash, tutte cose in grado di dare alla proposta del combo olandese caratteristiche peculiari e quasi uniche rispetto a quanto generalmente circoli in ambito prog metal.

Una certa (ma non elevata) dose di originalità, buona personalità e tecnica, sono le prime cose che si notano ascoltando Unravel, secondo lavoro di questa band, che riesce a farsi apprezzare in situazioni differenti, che vanno dall'aggressiva e thrashy Starting To Unravel, brano che apre l'album, in cui si contrappongono riffoni ribassati e ritmiche potenti e compatte con la delicatezza della voce e del flauto della Janssen, alla più rilassante e melodica Sleepless Lullaby, anche se a metà strada la canzone acquista un maggior vigore per poi tornare sul finire alle atmosfere suadenti e rilassate ben rese dall'interpretazione dal flavour gotico della singer.
Anche Creation segue le coordinate dell'opener, scorrendo veloce ed aggressiva, senza rinunciare però a buone aperture melodiche che saranno pienamente apprezzate dopo che il disco passerà un paio di volte all'interno del lettore, Focus On Acid, aperta dal suono del flauto accompagnato sempre da ritmiche sostenute, è un altro bel brano che pare venire direttamente dalla tradizione prog rock degli anni '70 e che presenta soluzioni e melodie ben studiate e riuscite, mentre Black & Blue è il brano che meno si fa apprezzare a causa soprattutto di riff e ritmiche ripetitivi, che lo rendono quasi insopportabile.
Tra le composizioni migliori certamente possiamo annoverare Hidden, grazie alla sublime prova della cantante e alle bellissime linee melodiche, nonostante una certa ripetitività, tanto che opportuno arriva dopo due minuti e mezzo l'intermezzo strumentale in gran parte affidato agli arpeggi di chitarra ed al flauto, più ariosa invece Undone, in cui sarà possibile riscontrare ancora la convivenza di riff thrasheggianti e linee vocali gotiche, mentre un po' ripetitivo e privo di idee sembra il finale, quasi tutto strumentale. I tempi non sono mai eccessivamente lunghi, infatti tutte le composizioni finora ascoltate oscillano sempre intorno ai cinque minuti, fa eccezione proprio Air, la lunga suite finale, oltre dieci minuti in cui il combo dei Paesi Bassi si prodiga in soluzioni ancora differenti, grazie all'inserimento della tastiera, cambi di tempo ben congegnati e soprattutto il bel duetto canoro tra la cantante di casa e Leon Brouwer, che quando si assesta su tonalità basse ricorda un pò Geoff Tate, mentre il brano riserva le emozioni più intense nella lunga parte finale.

Con Unravel i Delphian hanno certamente fatto un bel passo in avanti, mostrando dinamicità, personalità ed una buona dose di creatività, riuscendo a creare un album vario e piacevole, non troppo articolato e ricco di spunti interessanti e particolari, anche se certi passaggi sembrano denotare una certa carenza di idee, che prende talvolta forma in soluzioni ripetitive.

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