- Jimmy P. Brown II - voce, chitarra, tastiere
- Manny Morales - basso
- Jeff Mason - batteria, percussioni
1. Belltown
2. After I Fell
3. River Disturbance
4. Now & Then
5. Speed Of Light
6. A Little Sleep (Featuring 12Th Tribe)
7. Map
8. You Still Smile
9. Breathing Still...
10. I Thought (bonus track)
11. On The Fritz (bonus track)
12. Belltown (Remix)
13. A Word From Jimmy P Brown 2 (bonus track)
River Disturbance
Fondati nel 1985 da Jimmy P. Brown II, i Deliverance raggiunsero nel periodo a cavallo tra gli '80 e i ‘90 anche un discreto successo, specie all'interno della scena "white metal" dove godevano di una certa considerazione, proponendo un thrash metal ovviamente legato a quello della Bay Area.
Probabilmente l'album che meglio li ricorda e rappresenta rimane a tutt'oggi Stay Of Execution del 1992, disco che, pur conservando ancora elementi thrash, già iniziava a spostarsi verso territori heavy/prog molto cari a gente come Crimson Glory, Queensryche e Fates Warning, stile poi proposto nei lavori successivi, tra i quali uno dei più apprezzati fu il qui presente River Disturbance, dal 2007 riproposto in versione ri-masterizzata e corredata da un nuovo artwork e da quattro bonus track dalla Retroactive Records.
Come già visto in occasione del già trattato Back From Mars dei Jupiter VI, altro progetto del leader e vero e proprio deus ex-machina del gruppo, in quel lavoro sotto lo pseudonimo Peter Braun, il poliedrico musicista americano Jimmy P. Brown II non sembra fare dell'originalità il suo forte, infatti oltre alle già citate assonanze con i vari Crimson Glory, Queensryche e Fates Warning, si ripresentano anche questa volta quelle con David Bowie (lampante nel caso della poco convincente Map) e ne compaiono di nuove, come quelle con i Saviour Machine.
Ciò non toglie che i Deliverance siano stati in grado di dare alle stampe un lavoro multiforme e vario, in alcuni casi anche piacevole ed efficace, come avviene con le lente e malinconiche Now & Then, acustica e cupa, pur se debitrice dei primi Crimson Glory, e la ballad pianistica You Still Smile, senza dubbio il momento più intenso ed emozionale dell'intero album.
Anche l'efficace interpretazione baritonale del singer ricorda un po' i vocalismi di Midnight e Geoff Tate, ricollegandosi così allo stile proposto in brani come After I Fell, un prog-dark quasi soffocante ed ossessivo, l'opener Belltown, la quale tuttavia contiene modernismi ben incastonati nelle consolidate strutture heavy-prog, o la title-track River Disturbance. Inoltre non manca di certo il coraggio di osare, difatti, pur non rappresentando una novità in senso assoluto, non erano di certo in molti nel 1994 ad avventurarsi in un mix di rap e progressive metal, come avviene in A Little Sleep, proposta in collaborazione con i 12Th Tribe ma davvero poco riuscita.
Alcuni brani soffrono poi di scarsa incisività, e in genere sono pochi quelli che valga veramente la pena ricordare, nonostante qualche buona intuizione come le azzeccate aperture melodiche di Speed Of Light. Poco e niente infine aggiungono le tre bonus track conclusive e l'intervista-monologo allo stesso Jimmy P. Brown II.