Daniele Liverani - tastiere
Tommy Ermolli - chitarra
Rufus Philpot - basso
Virgil Donati - batteria
1. Big Bang
2. Life Birth
3. Giants Domination
4. Chicxulub
5. Global Extinction
6. Omination
7. History Begins
8. Emperors and Gods
9. Voyages Of Discovery
10. The Last Second
The Cosmic Year
Impegnato nell'ennesima fatica discografica, incontriamo nuovamente il nostro instancabile connazionale Daniele Liverani, oramai celeberrimo tastierista già protagonista in diversi progetti di successo, quali Genius, Empty Tremors, Twinspirits e Khymera. Questa volta scoviamo il keyborder alle prese con la traduzione in note di una delle più affascinanti teorie del professore Carl Sagan, ovvero il calendario cosmico. In parole povere il sagace luminare ha pensato bene di rapportare la vita dell'universo con il più modesto anno solare: ne consegue una frammentazione singolare del tempo, la quale, se vogliamo, non fa altro che enfatizzare la neonatalità dell'essere umano, se comparato alla grandiosità del sistema che lo ospita. Compito di estrema difficoltà per il musicista; probabilmente consapevole di ciò, decide di mettere in campo un tris di assi pronti a sposare la causa nel migliore dei modi. Salta subito all'occhio l'assenza del compagno di una vita Dario Ciccioni (al quale ad onor del vero viene affidato l'artwork), magnificamente rimpiazzato dall'eccelso Virgil Donati, già apprezzato nei Planet X; a completare la sessione ritmica ci pensa Rufus Philpot, anche lui in prestito dal combo di Derek Sherinian. Ultimo, ma solo in ordine di menzione, Tommy Ermolli, ottimo chitarrista e vecchia conoscenza di Liverani.
I Cosmics, questo il monicker scelto dalla band, chiariscono sin dal principio i loro intenti: ascoltando The Cosmic Year si ha la netta impressione che i quattro abbiano voluto fare tutto sul serio, superando i classici stilemi figli delle superband e soprattutto eludendo ogni facile paragone del caso. Chiaramente ciò non esclude alcuni rimandi a compagini blasonate, in un certo senso inevitabili, considerata la proposta musicale, ovvero un progressive metal strumentale ad alto tasso tecnico, senza dimenticare i signori coinvolti, che per metà appunto compongono un sicuro punto di riferimento del filone. Immaginate quindi di ascoltare i Planet X un pizzico più sciolti e melodici, ma soprattutto a tratti capaci di rimembrare l'emotività degli immensi Gordian Knot. Merito questo di un songwriting ispirato e una serie infinita di suggestive campionature, le quali meravigliosamente riempiono di suoni la narrazione dell'evoluzione universale. Superfluo, seppur doveroso, sottolineare ancora una volta la prova magistrale degli strumentisti: sebbene tutti all'altezza della situazione, nota di merito particolare aggiudicata a Donati, autore di una performance sopra le righe e fiore all'occhiello dell'intero act.
Proprio a voler essere pignoli, andrebbe registrata una produzione non sempre convincente, a tratti troppo generosa con le tastiere e di contro impari con gli altri elementi; in definitiva, poco male.
Tutti i seguaci di Liverani e soprattutto i prog fan troveranno in The Cosmic Year un prodotto di spessore e di indubbia qualità. Non ci resta che sperare in un bis.
Davvero Cosmici!