Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Leonardo Di Maio
Etichetta: 
ESP-Disk
Anno: 
1968
Line-Up: 

- Tom Rapp - chitarra, voce, sussurri

- Jim Bohannon - organo, pianoforte, clavinette, marimba

- Wayne Harley - banjo, harmony

- Lane Lederer - basso, chitarra, swinehorn

- Joe Farrell - flauto, corno inglese (tracce 3, 7)

- Lee Crabtree - pianoforte, organo, flauto (tracce 5, 8)

- Bill Salter - basso (tracce 5, 7, 8, 10)

- Al Shackman - chitarra (traccia 8)

- Warren Smith - archi (traccia 5)

- Selwart Clarke - archi (traccia 6)

Tracklist: 

1. Trumpeter Landfrey (0:35)

2. Translucent Carriages (04:00)

3. Images of April (02:44)

4. There Was a Man (02:59)

5. I Saw the World (03:28)

6. Guardian Angels (03:02)

7. Suzanne (05:01)

8. Lepers And Roses (05:23)

9. Florence Nightingale (0:17)

10. Ring Thing (02:20)

Pearls Before Swine

Balaklava

I Pearls Before Swine ebbero la sfortuna di essere riscoperti solo tardivamente (anche se all’epoca vendettero benino, superando le 100.000 copie) almeno da una parte della critica distratta, che si fece sfuggire un fior fiore di capolavori (cito a caso: Red Crayola, Faust, Captain Beefheart, Can, etc).
Furono riportati in auge, paradossalmente, nel periodo della musica industriale, grazie ai tributi loro pagati da gente come Psychic TV (che li coverizzarono in un loro disco del 1984) e da David Tibet dei Current 93, da sempre loro fan (e sinceramente appassionato di tutto il folk più deviante). I Pearls Before Swine (traduzione letteraria: “Perle Date Ai Porci”) ruotavano attorno alla singolare figura del chitarrista/vocalist Tom Rapp, un aspirante folk-singer originario del Nord Dakota, ma cresciuto in Florida. Rapp ebbe l’idea di spedire, senza neanche crederci troppo (nel 1966 era un semplice ragazzo, come tanti altri della sua generazione, che suonava ispirandosi a Bob Dylan) un nastro a Bernard Stollman, il proprietario dell’appena nata ESP-Disk, superlativa etichetta incentrata sugli artisti Free-Jazz meno ortodossi (Albert Ayler, New York Art Quartet, Milford Graves, Sun Ra, Bob James, Patty Waters, etc), ma che dava anche spazio ai fenomeni più underground del rock (Fugs, Holy Modal Rounders, Godz, Seventh Sons, Jerry Moore, Randy Burns, più tardi i grandi svizzeri Cromagnon). Quasi immediatamente Stollman chiamò Rapp e alcuni suoi amici ad incidere a New York per la ESP.

Nacque così One Nation Underground (ESP 1967), ottimo disco di acid folk-rock sotterraneo, dove sperimentazione psichedelica e poesia pura, costituivano un tutt’uno formidabile. Balaklava (ESP 1968) è il loro capolavoro, che contiene tra le musiche più atemporali in assoluto (insieme, ad esempio, ai Popol Vuh). Già la bellissima copertina, che raffigura “Il Trionfo della Morte” di Pieter Bruegel (nel primo lp era invece raffigurato un particolare dal “Giardino delle Delizie” di Bosch) funge da biglietto da visita della musica lì dentro contenuta. Impossibile non venire catturati da Translucent Carriages, una cadenzata ballata folk dove in sottofondo si odono errori di esecuzione e i respiri dello stesso Rapp, che si rende originale anche dalla sua caratteristica pronuncia liscata. In pratica, un brano di lo-fi venticinque anni prima che quel fenomeno esplodesse negli USA. Images Of April, con i suoi rumori trovati di cinguettii di uccelli e scroscii d’acqua, che si fondono mirabilmente con i flauti e voci riverberate, e I Saw The World, in cui si odono chiaramente suoni di campanelli e sonagli (e la melodia eseguita da un pianoforte e piccola orchestra), rappresentano degli esempi di musique concrete geniale e naif al tempo stesso. Guardian Angels pure adotta gli stessi originalissimi trucchi e in più aggiunge un suono gracchiante da vecchio grammofono (come anche nei brevissimi intermezzi Trumpeter Landfrey e Florence Nightindale). Fuori da questi schemi si trovano la struggente ballata folk There Was a Man (in puro stile dylaniano) e Lepers and Roses, le più vicine allo stile tipico del Greenwich Movement. Leonard Cohen viene giustamente omaggiato nella bella cover di Suzanne, che sembra qui eseguita dagli Oregon. La melodia sinistra di Ring Thing chiude degnamente questo splendido concept-album antimilitarista (infatti è ispirato alla famosa guerra di Balaklava).

Purtroppo, dopo questi due primi belli exploit, la china per i Pearls Before Swine (e con la firma per la major Reprise) sarà in lenta discesa. Idem per i lavori solisti di Tom Rapp nei primi anni Settanta. Non reggono al confronto con la sua passata produzione. Abbandonata definitivamente la carriera musicale (anche se Rapp ritornerà nel 1999 con un nuovo disco solista, abbastanza dignitoso, per la Woronzow di Bevis Frond), Tom Rapp si laureò in Giurisprudenza e è ancora oggi un avvocato (stessa vera professione di Bernard Stollman, tra l’altro) che si batte per i diritti civili e le minoranze. Tanto di cappello, quindi, e massimo rispetto per lui sia come musicista che come uomo.

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