Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Etichetta: 
Sensory Records
Anno: 
2000
Line-Up: 

- Oyvind Haegeland - voce
- Steinar Gunderson - chitarra
- Kaj Gornitzka - chitarra
- Lars K. Norberg - basso
- Asgeir Mickelson - batteria


 

Tracklist: 

1. Spinning (03:23)
2. Excessit (06:13)
3. Moving Spirit (03:44)
4. Occam's Razor (01:32)
5. Insect (05:54)
6. Cloud Constructor (05:25)
7. Conjuring Collapse (06:30)
8. Adaptability (04:34)
9. Fountainhead (06:30)
 

Spiral Architect

A Sceptic's Universe

Avessero fatto altri album, probabilmente il fascino e il mistero che gli Spiral Architect hanno incastonato nella loro gemma A Sceptic’s Universe avrebbe brillato sempre di meno. Unica testimonianza del genio compositivo del supergruppo svedese, A Sceptic's Universe è uno dei dischi più contorti, tecnici e maniacali della storia del progressive metal odierno: compatto, permeato da un virtuosismo spesso ingombrante ma (quasi) mai fine a se stesso, il lavoro uscito nel 2000 per la Sensory Record è un pezzo pregiatissimo per gli amanti del genere, un'opera da non lasciarsi sfuggire per far proprio un'elettrizzante e visionaria espressione del prog metal europeo.

Le danze si aprono con la canzone indubbiamente più furiosa dedll'album, ovvero Spinning, un assurdo vortice di note sfalsate, fuoritempo, sincopi e impossibili spostamenti d’accento racchiusi in una serie di riff incredibilmente rabbiosi, ma capaci di sfociare in aperture melodiche dal considerevole tasso emotivo, come accade nella seconda e immensa Excessit, che esplode in un ritornello fantastico dopo un mistico arpeggio di chitarra. La tecnica continua a farsi sentire in ogni istante, eccedendo anche in virtuosismi ma venendo al contempo smussata da improvvise sterzate che aprono interessanti spazi melodici. In ogni caso, a rimanere più impressi sono i momenti più tecnici e labirintici dell'album, come quelli delle intricate Moving Spirit, Occam’s Razor e soprattutto della quinta traccia Insect, impressionante nella base ritmica formata dall'eccellente bassista Lars Norberg e dall’immenso drummer Asgeir Mickelsson che sfoggia le solite abilità esecutive mentre le chitarre di Steinar Gundersen e Kaj Gornitzka si alternano in incredibili sfuriate che terminano solamente nella raffinata ed elegante conclusione della canzone.

Si prosegue con un'altra perla come Clouds Constructor, simbolo dell'equilibrio del disco col suo alternarsi di intricate sfuriate strumentali e trascinanti aperture melodiche: impossibile non rimanere stupiti e sopraffatti da una creatura così contorta come A Sceptic’s Universe, che ci guida in maniera eccessivamente curata all’interno dell’esoscheltro del Progressive Metal più ricercato e visionario. Ne sono esempio le successive Conjuring Collapse e Adaptability che proseguono instancabilmente i riff intricati e complessi della prima parte dell’album, lasciando senza tregua un ascoltatore che, però, rischia di sentirsi fin troppo schiacciato e stretto dall'imponente massa di tecnicismi e arabeschi strumentali della band svedese. A Sceptic’s Universe non sarà un capolavoro immortale, ma sicuramente è uno degli album più affascinanti del prog metal del 2000, di un genere fin troppo spesso accusato di autorefernzialità e spossanti narcisismi tecnici che però gli Spiral Architect, al contrario di moltissime altre band stilisticamente affini, riescono a smussare attraverso una ricerca melodica raffinata e di gusto. Davvero mostruosi.
 

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