- Tomi Joutsen - voce
- Tomi Koivusaari - chitarra ritmica
- Esa Holopainen - chitarra
- Santeri Kallio - tastiere
- Niclas Etelävuori - basso
- Jan Rechberger - batteria
1. Weaving The Incantation
2. A Servant
3. Silent Waters
4. Towards And Against
5. I Of Crimson Blood
6. Her Alone
7. Enigma
8. Shaman
9. The White Swan
10. Black River
11. Sign (Bonus Track)
Silent Waters
Gli Amorphis sembrano essere rinati a vita nuova, dopo un periodo intermedio della loro carriera in cui gli album realizzati non erano degni del nome della band finlandese: dall'arrivo in Nuclear Blast nel 2006 la situazione sembra essere cambiata in meglio, perché il cantante Tomi Joutsen ha saputo rinnovare il sound di una formazione che pareva essersi spenta con la velocità con cui era approdata al successo. Silent Waters esce ad un anno di distanza dal convincente Eclipse e mette in evidenza il bagaglio di esperienze collezionate dagli Amorphis in diciassette anni di carriera. Pertanto il genere proposto dal sestetto di Helsinki ha subito delle variazioni, giungendo ad esplorare i meandri del metal tenebroso, a cavallo tra la tradizione degli Opeth e sperimentazioni Progressive di matrice scandinava.
L'opener Weaving The Incantation è appunto debitrice dello stile degli Opeth di Ghost Reveries, con i suoi riff possenti, gli stacchi acustici, gli organi di sottofondo, il growl penetrante e maligno: le strutture si sono fatte più elaborate e complesse, perché gli Amorphis hanno finalmente ritrovato quell'equilibrio e quello smalto che è mancato in un lavoro come Far From The Sun. A Servant ne è l'ulteriore dimostrazione, poiché il timbro rappresenta un ritorno in chiave moderna alle radici Death melodico della band, dove growl e cori clean si intrecciano in temi davvero efficaci. I ritmi sono particolarmente coinvolgenti, scanditi dalla doppia cassa penetrante di Jan Rechberger (al suo secondo album con gli Amorphis).
C'è comunque grande spazio per la melodia, perché capitoli come il singolo Silent Waters sono ricchi di pianoforti e sono trasportati da un clean magico e sognante; non mancano neppure rivisitazioni ai limiti del Dark Metal, come la splendida Towards And Against, dotata di un'atmosfera a tratti soffocante e a tratti misteriosa: i ritornelli inoltre rimangono il punto di forza degli Amorphis poiché rappresentano il fulcro di canzoni costruite in modo preciso e perfetto intorno al loro nucleo. La parte restante di Silent Waters è tutta giocata sui contrasti tra le luci delle chitarre acustiche e le ombre degli aloni avvolgenti o distorti, come testimonia l'efficace I Of Crimson Blood.
In definitiva si può affermare che gli Amorphis siano ritornati con classe e stile all'interno del panorama Metal internazionale, presentando un'opera che sa riassumere gli elementi sviluppati nel passato, proiettandoli in nuove sperimentazioni. Dal punto di vista lirico bisogna poi ricordare che Silent Waters rappresenta un concept basato sul Kalevala finlandese, i cui testi sono connessi con l'eccezionale copertina realizzata da Travis Smith e raffigurante un cigno rosso che nuota nel fiume della morte che trasporta le anime. In questo contesto di simboli, di storie e di leggende prende corpo un disco che si consiglia a tutti gli amanti della scena Metal scandinava intrisa non solo di melodia ma anche di riflessione e di magia.