- Daniele De Alberti - voce
- Marco Denari - chitarra
- Davide Nascimbene - tastiera
- Marcello Stefanelli - basso
- Marco Ricotti - batteria
1. Visions From Tomorrow
2. Dragonfly
3. Song Of Pain
4. Silenzio
Demo 2007
Nati nel 2005, i Silenzio faticano parecchio a trovare una voce che si adattasse alla loro proposta musicale, fin quando il quartetto formato da Denari alla chitarra, Nascimbeni alla tastiera, Stefanelli al basso e Ricotti alla batteria, trova in Daniele De Alberti un valido elemento per colmare quella lacuna e completare così la line-up.
I cinque si mettono subito al lavoro e non perdono tempo a far uscire questo loro primo demo, composto da quattro brani, in cui mostrano buone doti tecniche, un song-writing che cattura fin dai primi ascolti, piacevole e già professionale, anche se come proposta non siamo molto distanti dal prog/power offertoci negli ultimi tempi da gruppi come Symphony X o Angra, senza tralasciare però contaminazioni neo-classiche riconducibili ai finnici Stratovarius.
Positiva inoltre la prova di tutti i membri a livello esecutivo e strumentale, il singer infatti mostra una buona estensione vocale movendosi parecchio bene su tonalità alte, buone anche le ritmiche precise e varie di Ricotti e Stefanelli come il guitar-work di Denari, mentre una menzione particolare merita il lavoro svolto dal tastierista Nascimbene, infatti è lui a rendere più coinvolgenti i brani attraverso le atmosfere ricreate dalle sue tastiere, e ciò lo si sente fin dall'opener Visions From Tomorrow, bel brano in pieno stile prog/power che sul finire subisce un piacevole cambio di rotta nell'intermezzo strumentale, prima di tornare sui propri passi.
Segue Dragonfly, il cui inizio heavy si alterna poi a momenti più riflessivi e melodici, in cui si assiste alla buona prova del cantante, notevole anche il break strumentale, come di grande spessore è l'intro di Song Of Pain, altra ottima composizione, che mostra una formazione tutt'altro che alle prime armi, sia in fase compositiva sia in fase esecutiva infatti il brano non teme paragoni con i più quotati nomi dello stesso genere, poco riuscite invece le parti recitate o narrate presenti nello stesso brano, infine la title-track Silenzio, pezzo veloce e power-oriented che richiama alla mente i brasiliani Angra, cantato per metà in inglese e per l'altra metà in italiano.
Non male neanche il lavoro svolto in fase di registrazione, quindi non resta che promuovere il giovane ensemble nostrano, che alla ricerca di un proprio spazio nell'attuale panorama prog metal, mostra già buoni equilibri in fase compositiva ed una certa padronanza in fase prettamente esecutiva.