Dimmu Borgir
ANNO | TITOLO | STILE | AUTORE | ||
---|---|---|---|---|---|
2010 | Abrahadabra | Black Metal | Marcello Zinno |
Il sound dei Dimmu Borgir è da sempre incentrato su alcune tematiche imprescindibili: il male e satana, le tastiere e le atmosfere lugubri. Non a caso dopo i Cradle Of Filth, i Dimmu Borgir sono stati antesignani in quello che si è con il tempo definito symphonic black metal che pur partendo dalle radici anticristiane del genere padre, ha sviluppato un’intensa corrente sinfonica dietro il concetto di metal estremo che campeggia insieme all’etichetta “black”. |
|
2007 | In Sorte Diaboli | Black Metal | Jacopo Prada |
Tutti conosciamo la storia dei Dimmu Borgir: dopo aver pubblicato tre autentici masterpiece di Black Metal sinfonico, il complesso norvegese ha optato per una virata stilistica che lo ha portato a suonare un genere ormai lontano da quello degli esordi. Ciò, almeno in parte, è dovuto alla stretta collaborazione fra la band e la Nuclear Blast, etichetta a cui Shagrath e compagni sono legati dal lontano 1997, ovvero dall’anno del loro indiscusso capolavoro: Enthrone Darkness Triumphant. |
|
2005 | Stormblåst | Black Metal | Jacopo Prada |
Chissà cosa spinge un gruppo di successo a registrare una seconda volta, magari a distanza di dieci anni, un proprio album. La domanda diventa ancora più naturale se il disco in questione rappresenta uno dei capisaldi di un determinato genere, il Black Metal in questo caso. I Dimmu Borgir lo hanno fatto: sono entrati in studio con una formazione assai diversa da quella del 1996, anno di uscita del disco originale, ed hanno registrato nuovamente Stormblåst, loro secondo, magnifico, album. |
|
1997 | Enthrone Darkness Triumphant | Black Metal | Iacopo Fonte |
I Dimmu Borgir dopo due full-length di grande successo, producono il loro terzo lavoro nel 1997, Enthrone Darkness Triumphant. Il black metal melodico del gruppo è ormai ben conosciuto dopo le ottime prove di For All Tid e Stormblast. Questo album si presenta poi decisamente ben strutturato sotto ogni punto di vista. Cominciando con la prima track, Mourning Palace, si percepisce bene come ogni strumento abbia una propria autonomia e che converga in un sound generale molto dinamico. |