The Road To Devastation Tour
25/01/2007 - Bunker Center - Bolzano
Dopo una serie di concerti minori, ma non per questo meno validi, il Bunker Center ospita finalmente un evento di notevole portata: l’unica tappa italiana del The Road To Devastation Tour, tournee che vede i Kataklysm impegnati assieme ad altre tre ottime band: i Neaera, i Fear My Thoughts ed i Quo Vadis.




Erano mesi che gli appassionati bolzanini attendevano questa serata. Da giorni si sapeva del tutto esaurito, tuttavia all’entrata si sono comunque presentate alcune persone sprovviste di regolare biglietto, cui prezzo era di quindici euro. Il centro giovanile si tinge di nero: mai mi era capitato di vedere, all’interno del Bunker, un così alto numero di metallari e (pseudo)dark. L’età media è veramente bassa, ma non mancano neppure gli appassionati di vecchia data.

Ad aprire il concerto ci pensano i Quo Vadis, combo canadese attivo dal 1993 e con tre album alle spalle. Le sonorità del gruppo proveniente da Amos (Quebec) sono improntate su un Death Metal molto tecnico, dalle chiare aperture melodiche. A spiccare è soprattutto l’abile Bart Frydrychowicz, che, con i suoi ottimi assoli, incanta un pubblico ancora distratto. Magistrale anche la performance di Stéphane Paré: il suo growling è profondo, aggressivo e ben si addice al sound del gruppo.

Seguono i Fear My Thoughts, freschi della pubblicazione di Vulcanus, loro quinto full length. Con gli anni, il complesso di Freiburg ha mutato il proprio stile, passando da una singolare proposta vicina al Postcore un ad un più massiccio Deathcore. Purtroppo manca il singer Mathias Ockl, sostituito da un vocalist comunque capace (ad esclusione forse delle parti pulite). La band suona, scherza e diverte, ma dimostra anche una grande professionalità quando interrompe lo show per verificare le condizioni di un ragazzo infortunatosi durante una caduta. Il pubblico, infatti, lo ha lasciato cadere dopo uno stage diving, a dimostrazione della totale stupidità che albera nella mente di alcune persone. Nonostante questo episodio, il concerto prosegue in maniera esemplare: la proposta dei Fear My Thoughts è accattivante ed i vari brani sono suonati con tecnica e classe. Chissà se ci fosse stato Mr. Ockl che livelli avrebbe raggiunto la performance…

E’ poi il turno dei connazionali Neaera, molto attesi dal pubblico bolzanino. In pochi secondi il piccolo centro giovanile si trasforma in una sorta di inferno: la confusione è totale e l’entusiasmo dei presenti alle stelle. Il sound del gruppo, tradizionalmente improntato sul Metalcore - Deathcore, assume dal vivo forme decisamente più estreme, enfatizzate ulteriormente dal profondo growling di Benjamin Hilleke. Talvolta il singer tedesco incappa in qualche errore, ma stasera, complice anche una presenza scenica incredibile, gli si può perdonare di tutto. Accolte con grande fervore sono le canzoni più datate, come The World Devourers, sebbene risultino altrettanto apprezzate quelle estratte dal recente Let The Tempest Come. Dopo poco più di mezz’ora, e qualche battuta sullo stato attuale del Bunker, i Neaera abbandonano il palco fra i meritati applausi del pubblico, lasciando così spazio agli headliner della serata.

Dopo un soundcheck più lungo del solito, finalmente prende il via lo show dei Kataklysm. Beniamino dei fan altoatesini è senz’altro Maurizio Iacono, cantante del gruppo, che però dimostra qualche incertezza con la lingua italiana. Nulla da ridire invece sulla sua prestazione: growling impeccabile e tanta carica. Lo stesso vale per i suoi compagni di formazione, tecnicamente abili e prestanti. Sono lontani i tempi di The Mystical Gate Of Reincarnation, ed i brani suonati nel corso della serata lo confermano. Like Angels Weeping (The Dark) e Let Them Burn sono solo alcune delle canzoni estratte dall’ultimo, convincente, In The Arms Of Devastation, un album che fonde la rabbia del Death Metal più estremo e la melodia di quello più orecchiabile. Purtroppo, con il passare dei minuti, si assiste ad un discreto calo da parte del complesso canadese, a cui si aggiunge una lieve dose di noia, dovuta perlopiù alla ripetitività della proposta targata Kataklysm. Il bis finale, però, accontenta tutti e vede l’esecuzione di To Reign Again e The Road To Devastation, due pezzi davvero coinvolgenti, oltre che della tiratissima Manipulator Of Souls; dopodiché il concerto giunge finalmente al termine.

Inutile descrivere le attese che una cittadina come Bolzano può vivere per un evento di questa portata. Non si può che dirsi soddisfatti, in linea di massima, delle quattro rispettive performance, specialmente quelle dei Fear My Thoughts e dei Neaera. Complimenti dunque alla Poison For Souls, anche se, a dire il vero, il Bunker ha messo in luce diversi limiti e difetti su cui è giusto iniziare a riflettere.

Report e foto - Jacopo “Beelzebub” Prada

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