Ecco partita la fase conclusiva della manifestazione, con la prima semifinale che porterà nel giro di quattro settimane alla decisiva finale che premierà il vincitore di Orquestra 4. In gara tre band pavesi: Il Sesso Degli Angeli, S.E.N.S. e Without A Trace.
Alcune novità attendono quest'anno le band e il pubblico di Orquestra 4: non più quattro gruppi a contendersi la finale, ma solo tre con uno special guest, un nome importante nella scena rock underground italiana, a chiudere la serata.
A seguito dell'ormai classica estrazione, i primi a calcare il palco sono gli oltrepadani Il Sesso Degli Angeli. Il loro è un grunge quasi minimalista che prende forte ispirazione dai Nirvana pre Nevermind e dalla scena noise-grunge di fine ottanta. Un suono quindi grezzo e sporco, con la particolarità dell'assenza di un bassista. Punto questo che insieme alla non elevata preparazione tecnica dei musicisti, rende spesso il suono dei tre piatto e poco incisivo, risultando non troppo coinvolgente. Il Sesso Degli Angeli riescono però a mettere in mostra le proprie capacità quando si avventurano in lidi più atmosferici ed oscuri, dando una maggiore espressività alla propria musica. Poca presenza scenica, ma in compenso una buona prova da parte del cantante chitarrista. Pagano un pò di inesperienza e la mancanza di un basso che sicuramente avrebbe dato più spessore alle canzoni
A seguito è il turno dei veterani S.E.N.S., accorsi in sostituzione ai deficitari Baroque. Il loro alternative rock etereo e fortemente atmosferico è questa volta amplificato da una resa dei suoni nettamente migliore e da una scaletta più movimentata e capace di mantenere la tensione per tutta la durata della prova. Il ricco apporto del basso, le melodie della chitarra, l'effettistica elettronica e la voce di Rob danno vita ad uno show profondo e appassionante, capace di colpire anche i fan meno abituati a certe sonorità. La maturità e l'esperienza del gruppo pesano come macigni ed è a dir poco scandoloso vederli ancora esclusivamente in un ambiente underground.
Terzi ad esibirsi (e quindi ultima band in gara) i giovani Without A Trace, che già avevano stupito nella fase eliminatoria, e stasera confermano la positività dei giudizi espressi. Il loro sound debitore dell'alternative rock/metal di Porcupine Tree, Anathema e Katatonia si rivela particolarmente maturo e ben costruito. Non solo: forti dell'esperienza precedente i quattro musicisti salgono sul palco con una carica maggiore e grazie anche a suoni migliori, danno vita ad uno show ottimo e molto coinvolgente. Merito anche del bassista Giulio Fassina, capaci di diventare all'occorrenza anche preparato animale da palco. Come per la volta precedente, l'unico appunto che possiamo fare riguarda l'uso della chitarra, fortemente sottoposto alle melodie della tastiera: un maggior utilizzo del distorto darebbe più sostegno alla struttura di alcune canzoni, senza stravolgerne la filosofia. Band giovane e molto promettente.
In conclusione di serata viene dato spazio allo special guest: tocca così agli Otto Dix cercare di scaldare gli animi dei pochi rimasti all'interno del Thunder Road. Dietro a questo nome si cela il progetto dell'artista trevigiano Alessandro Zannier dedito ad una commistione di synth-pop dai richiami electrowave anni '80 e musica d'autore italiana. Un prodotto veramente interessante e costruito con perizia. Nessuno strumentista sul palco, ma spazio all'elettronica più pura, nella tradizione di band come Depeche Mode e Soft Cells. Suoni oscuri e marcati, su cui cammina la voce melodica di Alessandro. Il gruppo dimostra la propria più che decennale esperienza e dispiace che ad assistere allo show non vi siano che poche persone.
E' quindi arrivato il momento più atteso: la premiazione della band vincitrice. La giuria di qualità non ha dubbi: sono i Without A Trace a meritare il passaggio alla finale di Orquestra 4, seguiti in ordine dai S.E.N.S. e da Il Sesso Degli Angeli, quest'ultimi in corsa per il ripescaggio grazie ai voti del pubblico (22). Spazio ora alle altre tre semifinali che decideranno la scaletta dei gruppi finalisti.
Stefano "Pestilence" Magrassi