E’ ora la volta dei Baroque, gli unici stranieri della serata, poiché le altre band in programma sono lombarde. Musica forte la loro, farcita di riffs tipicamente hard rock, tanto che fanno ricordare un po’ gli Wolfmother. I rocker-gianduiotti ci sanno fare, ottima tecnica, gran precisione e gran presenza scenica (il falsetto per le richieste al fonico era brillante!). Anche qui i testi sono in italiano cantati da una voce potente del bassista alternata ad una meno potente ma comunque valida del lead guitarist. Molto originali e decisamente poco scontati i quattro pezzi eseguiti dai 5 piemontesi, una graditissima live performance.
Terzi ad occupare lo stage sono gli Hellectrochains, una metalband che mescola abilmente Death, Black e Thrash metal, con una spolveratina di hardcore, che non guasta mai. Sound che ha molto del metal nordico, riffs spaccaossa, eh…questo è un rullante aperto? In generale la band se la cava piuttosto bene, ma la bravura e la faccia tosta (e di quest’ultima i metallari ne sono abbondantemente forniti) non sono sufficienti a coprire le pecche nell’originalità. Comunque, in generale, gli Hellectrochains sono stati notevoli.
Infine il palco va in mano agli Almost Blue, una neo-band di tre elementi che propongono una manciata di canzoni noise rock. Un po’ poche idee nelle canzoni, tecnica mediocre, musica un piuttosto banale e ripetitiva. Forse per i cultori del genere gli Almost Blue saranno una band interessante, ma per gli “inviati esterni” il repertorio del terzetto risulta un po’ piatto e leggermente soporifero.
Il giudizio finale però non mente: sono proprio i “Gianduiotti” Baroque a guadagnarsi il primo posto, decisamente meritato, seguiti a poca distanza dai Giocattoli di Clare, al terzo dagli Almost Blue e dagli Hellectrochains in quarta posizione. Non c’è che da aspettare le finali.
Susanna "Sushi" Moro