My Brightest Diamond
19/02/2007 - La Casa 139 - Milano
In una fredda serata di febbraio, arriva in terra italiana la talentuosa americana Shara Worden, alias My Brightest Diamond, con l’intenzione di illuminarci attraverso le dolci note del debut-album Bring Me The Workhorse. Questa splendida ragazza – ragazzina se si guarda alla statura – giunge alla Casa 139 di Milano per presentare a un pubblico, che riempie il locale, un album entrato di diritto nelle playlist mondiali del 2006.
Apre la serata, organizzata da DNA concerti, un artista di casa, Paolo Saporiti, che compiace il pubblico con ottimi intrecci di chitarra e arpeggi malinconici, preparando così il terreno a quel “indie gotico”, stile Portishead, che ha fatto innamorare mezzo mondo del progetto My Brightest Diamond. Verso le undici lei sale sul palco, accolta da uno scroscio di applausi e saluta molto cortesemente i fan accorsi. A colpire sta innanzitutto un look che si preannunciava già dal booklet alquanto originale e goticheggiante. Vestito lungo nero, manicotti a strisce, calzamaglia rossa, scarpe con tacco, braccialetti, collana bizzarra con tanto di cavallino appeso e l’immancabile diamante al dito (non si può dire se fosse un reale diamante). Così pronti via e l’attesa serata inizia con brani esterni all’album, a fungere come da antipasto. Con Gone Away inizia invece la rassegna dei brani del full-lenght, realizzato con l’appoggio della Asthmatic Kitty. La resa sonora è perfetta: il trio formato da Shara (chitarra e voce) più basso e batteria esegue con un’intesa perfetta brani che a volte, come nel caso di Freak Out, suonano addirittura meglio dell’album. Per il resto è una vera e propria tempesta emotiva; la successione delle canzoni trascina il pubblico tra malinconia ed energia, facendo gustare nel minimo dettaglio le singole componenti sonore, come le linee di basso (come è il caso dell’intensissima Magic Rabbit). A coronare la serata sta poi una cover eccezionale dei Led Zeppelin – No Quarter, nella quale le doti vocali di Shara competono seriamente con il migliore dei Jimmy Page.
Da qui il pubblico, innamoratosi della serata e di questa ragazza, rivelazione dell’anno passato, non intende lasciarla andare via e la richiama fuori per ben tre volte, ricevendo un caloroso e dolce: “You’re crazy!”. Ed è proprio questa la parola esatta per esprimere l’effetto di Shara Worden sui fan.
Report - Iacopo "Anathema" Fonte
Foto - Luca Piras