La folla è ormai assiepata in ogni angolo libero del locale, che non si vedeva così colmo da tempo. Nonostante il "buco" lasciato dai Poisonblack lo show dei Lacuna Coil non viene anticipato di un solo minuto. Dopo un'ora e mezza di attesa estenuante, con una temperatura all'interno del locale in costante aumento - tanto che la security è costretta a distribuire decine di bottigliette d'acqua alle prime file -, finalmente è il momento del sestetto gothic milanese. Si presentano per primi sul palco Migliore, Bazzi (chitarre) e Zelati (basso), i volti coperti da maschere che ricordano vagamente la mummia sull'artwork di Karmacode. Dopo l'entrata del resto della band, come sempre in uniforme, ha inizio lo spettacolo. Il ruolo di apertura è affidato a You Create, seguita da What I See e Fragments Of Faith. E' chiaro fin da subito che lo show sarà incentrato quasi esclusivamente sui pezzi dell'ultimo lavoro della band da cui verranno tratti ben 10 brani, su un totale di 16 previsti in una setlist molto ricca. Dopo le prime tre, ecco Swamped, sicuramente una delle più amate dal pubblico. Seguono Fragile e In Visible Light e poi si torna nuovamente al passato, precisamente al 2001, con 1.19 di Unleashed Memories. Forse non a caso, si ripete lo schema precedente, con altri due brani di Karmacode - Closer e Devoted - seguti a ruota da un eco del passato, Entwined. Chiudono la prima parte dello show To The Edge, l'immancabile Daylight Dancer e la bonus track non inclusa nell'album Virtual Environment. In un prevedibile encore, la band suona i tre pezzi che coinvolgono maggiormente il pubblico: la cover di uno storico brano dei Depeche Mode, Enjoy The Silence, seguita dal vero cavallo di battaglia della band, Heaven's A Lie, e dal primo singolo di Karmacode come chiusura, Our Truth.
I pezzi vengono eseguiti tutti con grande precisione e fedeltà rispetto alle album versions, tanto più che alcuni non erano stati mai proposti prima dal vivo. Ottimo, una volta di più, l'impatto sonoro nel locale trevigiano che si disintgue per un impianto audio veramente eccellente. Precisa la batteria e puntuale il basso, che tende però a coprire molto le chitarre, tanto da confinarle ad un ruolo quasi di contorno piuttosto che di elemento portante. Per quanto riguarda le voci c'è da segnalare un'ottima prestazione di Cristina Scabbia, che riesce a conciliare magnificamente delicatezza ed energia; più difficile è giudicare Andrea Ferro, i cui sforzi trovano scarso appoggio nel timbro più acuto della collega, tanto da renderli troppo spesso dei lontani, anzi lontanissimi, echi. Armoniosa, in ogni caso, l’unione delle due voci. Dal punto di vista della presenza scenica, se i due vocalist hanno scaldato in modo notevole il palco - pur evitando in alcuni casi il contatto diretto con il pubblico -, il resto della band appare decisamente statico: chitarre e basso, per tutta la durata dello show, non si spostano di un solo centimetro dalla posizione di partenza e tendono a cadere abbastanza in secondo piano sotto il profilo scenico.
Nel complesso, una prestazione potente, energica, coinvolgente e veramente molto intensa. Caldo infernale, umidità tropicale, pubblico schiacciato sulle transenne dall'inizio alla fine. All'uscita sui muri del New Age scorrono addirittura rivoli di condensa. Basti questo dettaglio per far capire quale temperatura ci fosse nel locale, merito di un pubblico veramente in delirio per una band, che, al contrario di quanto affermato da molti, non gode di un buon seguito solo negli Stati Uniti, ma evidentemente anche in patria.
Setlist Lacuna Coil:
You Create, What I See, Fragments Of Faith, Swamped, Fragile, Invisible Light, 1.19, Closer, Devoted, Entwined, To The Edge, Daylight Dancer, Virtual Environment, Enjoy The Silence, Heaven's A Lie, Our Truth.
Nicolò "Nt3N" Canal