Aprono le danze proprio i DayShineRising, che con il loro Metalcore tecnico ed al tempo stesso passionale accendono l’animo di tutti presenti, dal numero comunque piuttosto esiguo considerato anche l’orario. La band bolzanina sa che quella di stasera è un’occasione assolutamente unica per mostrare le proprie, indubbie, capacità tecnico-compositive e lo dimostra proponendo alcuni brani nuovi di zecca. Questi, proseguendo sulla scia dell’ottimo demo Screaming Out The Unspoken, vedono un costante aumento della componente estrema che si riflette nel maggior spessore dato alle chitarre di Izzo e Sean. Ricky è un vero e proprio frontman, ma questo già si sapeva, mentre Gian e Fede svolgono un buon lavoro di supporto, penalizzati soltanto da una resa sonora non eccezionale. La solita grande prova per una fra le migliori band altoatesine di sempre.
I secondi a salire sul palco sono i canadesi Burn The 8 Track, compagni di Death By Stereo ed Ignite nel corso dell’intero tour europeo. Capitanata dai fratelli Derek e Jason Kun (rispettivamente voce e chitarra), la band nordamericana è fautrice di uno scoppiettante Punk Rock, proposta musicale abbastanza differente rispetto all’Hardcore - Metalcore degli altri tre gruppi in scaletta. Nonostante questo, i Burn The 8 Track riescono nel difficile compito di appassionare un pubblico in costante aumento con il passare dei minuti, merito soprattutto di un Derek Kun letteralmente scatenato. Il singer canadese mette a ferro e fuoco il Kubo di Bolzano, trovando fra l’altro l’apporto di qualche appassionato sotto il palco. Purtroppo ci pensano dei problemi tecnici alla chitarra di Jason a guastare la festa ai Burn The 8 Track, che comunque non si scoraggiano più di tanto e portano a termine una performance di tutto rispetto, degna di palcoscenici anche migliori.
Acclamatissimi da una folla ormai in delirio, i Death By Stereo arrivano al Kubo di Bolzano forti della pubblicazione di Death Alive, loro primo live album ufficiale. Leader assoluto del complesso di Orange County è Efrem Schulz, carismatico ed estroverso singer della indubbie capacità tecniche. E’ lui a trascinare i tantissimi fan accorsi questa sera, molti di quali pronti ad accompagnarlo nelle parti vocali per i classici sing along. I brani proposti variano da quelli dell’ultimo studio album, Death For Life, a pezzi più datati come il classico Wasted Words. E’ sorprendente la carica dei cinque statunitensi sul palco, una carica che non tende a diminuire con il passare dei minuti. Ed è per questo motivo che, nonostante le varie esecuzioni non siano tecnicamente perfette, tutte le canzoni ottengono sul pubblico l’effetto sperato: pogo infernale, stage diving continui e persino qualche circle pit. Quella che può sembrare a tutti gli effetti un’apocalisse sonora dura per circa un’ora, dopodiché i Death By Stereo lasciano finalmente lo stage agli headliner della serata.
Gli Ignite sono ormai sinonimo di Hardcore melodico, anzi, ne sono la più concreta e passionale incarnazione. Il loro leader, l’ungherese-americano Zoli Téglás, ha la miglior voce in assoluto nel panorama Punk - Hardcore mondiale e talento da vendere. Non sono da meno i suoi compagni di formazione, scatenati e trascinanti come al solito. Dopo una breve intro i nostri partono a tutta con Bleeding, uno dei tanti estratti dall’ultimo Our Darkest Days proposti nel corso della serata. Seguono in rapida successione pezzi recenti come Fear Is Our Tradition, Let It Burn e Poverty For All insieme ad alcune glorie del passato: Call On My Brothers, Ash Return, Burned Up e Run. All’interno del Kubo saltano tutti gli schemi: sul palco, oltre alla band, ci sono fan, fotografi, ragazzi della security (un ringraziamento stavolta va anche a loro) e tanto impeto da far paura. Zoli interrompe un paio di volte lo show per rassicurarsi delle condizioni fisiche di alcuni ragazzi e ragazze nelle prime file, ma fa tutto parte del gioco. Nel finale spazio alle emozioni intense con la straordinaria cover Sunday Bloody Sunday e la toccante Live For Better Days. Volti provati, ma sguardi felici, un ritorno a casa con la consapevolezza di aver assistito ad uno dei migliori concerti di sempre che la storia di Bolzano possa vantare.
Ignite, un anno dopo: diversa data, diverse band di supporto, ma stessa passione, stesso devastante risultato finale. La Poison For Souls ha vinto la propria scommessa, riportando con enorme successo lo stesso complesso nella medesima cittadina a poco meno di un anno dalla prima, storica, data. Un concerto indimenticabile, un trionfo senza precedenti.
Jacopo “Beelzebub” Prada