Quando ci accingiamo ad entrare nella Halle siamo sorpresi dalla quasi totale mancanza di pubblico, un fatto di per sé sconvolgente, considerato l’evento. Fortunatamente, con il passare dei minuti l’affluenza al locale aumenta, fino a raggiungere un numero tutto sommato buono di presenze quando sul palco stanno per salire gli headliner della serata. Sono infatti snobbati dalla stragrande maggioranza del pubblico gli show dei guest in apertura, per motivi più o meno prevedibili. Gli S. Punch, provenienti da Augsburg e dediti ad uno Screamo vicino alle sonorità dei La Quiete, appaiono totalmente in contrasto con lo spirito della serata, risultando oltretutto abbastanza pietosi dal punto di vista prettamente sonoro. I secondi a salire sul palco sono invece gli Sworn Enemy, discreto complesso di New York City musicalmente debitore dei ben più quotati Earth Crisis. Non è tanto il sound, quanto invece l’attitudine dei cinque ad infastidire i presenti, accorsi al Backstage per promuovere un messaggio ben diverso dal solito (e ripugnante) “sex, drugs and rock 'n' roll”.
E’ finalmente venuto il momento dei nostri, acclamati dalla folla quasi come fossero profeti (almeno in parte, ammettiamolo, effettivamente lo sono). Il pubblico è variegato (semplici appassionati, vegetariani, Vegan, Straight Edge ed addirittura alcuni Hardline), ma si respira un’atmosfera positiva ed assolutamente priva di tensioni, al punto che le poche bodyguard presenti vengono gentilmente invitate a lasciare la sala (e così sarà). I cinque americani salgono sul palco e la leggenda riprende vita: abbiamo davanti gli Earth Crisis, una band a dir poco storica, che ha saputo amalgamare un Hardcore tipicamente Newschool, testi al vetriolo ed un’attitudine che lascia ben poco spazio ai fraintendimenti. Karl e soci appaiono davvero in forma, ben al di sopra delle aspettative, ed i fan gradiscono enormemente, lanciandosi nel pit con la giusta foga e tanta voglia di gridare al mondo la propria rabbia. Avendo parlato attraverso Last.fm con un ragazzo inglese reduce dal concerto di Londra, noto con piacere che la setlist di stasera è abbastanza differente rispetto a quella dei precedenti show. Se infatti in terra britannica gli Earth Crisis hanno escluso per intero Destroy The Machines (a dire il vero abbastanza inspiegabilmente), al Backstage non mancano i grandi classici presenti nell’album del 1995, New Ethic su tutti. Ad infiammare l’animo dei presenti sono soprattutto i brani più datati del combo, come per esempio le storiche Firestorm e All Out War. Sinceramente mi aspettavo qualche estratto in più da Slither, ultimo studio album degli Earth Crisis, da cui comunque viene proposta la stratosferica Killing Brain Cells. Ottime ed imprescindibili anche Ultramilitance e Ecocide (da Breed The Killers, 1998), a conferma di un concerto basato, come è giusto che sia, sui grandi capolavori del gruppo. Conclusosi il regolare show, gli Earth Crisis tornano on stage, acclamati a gran voce dai propri fan, per un ultimo brano. Poi saluti, abbracci e strette di mano, tutti gesti che ti fanno amare questo genere e questa gente oltre il semplice aspetto musicale.
Stendendo un velo pietoso sulla pessima performance degli S. Punch (e pensare che in un primo momento ad accompagnare gli Earth Crisis dovevano essere i Maroon), è lecito parlare della data di Monaco come di un appuntamento a cui i veri cultori di musica Hardcore non potevano certo mancare. Ne è una dimostrazione la presenza fra il pubblico di italiani, austriaci, francesi, slavi e persino scandinavi così come la possibilità di acquistare materiale, rigorosamente Vegan, presso gli stand della E-Blood (partner della band durante l’intero tour) e della Avenging Animals. Unici appunti: la non eccelsa resa dei suoni (decisamente troppo alti) ed un locale pieno soltanto per metà (mancavano - per fortuna - frangettoni, effeminati vari ed appassionati da MySpace). Un concerto semplicemente mozzafiato.
Report - Jacopo "Beelzebub" Prada