Dopo il concerto dei Killswitch Engage il due febbraio, il Transilvania Live di Milano torna ad essere il perfetto luogo di ritrovo per gli amanti di Metalcore. Il motivo? Gli attesissimi show di Caliban, Bleeding Through, All Shall Perish e I Killed The Prom Queen.
Quella milanese è la terza tappa del Darkness Over Europe tour 2007 in terra italica, dopo le date di Bologna e Roncade. Le attese sono grandi specialmente per Bleeding Through e All Shall Perish, in quanto i Caliban sono ormai di casa nel nostro paese (al contrario appunto delle due band nordamericane). L’affluenza al locale meneghino è ben sopra le aspettative ed è forse anche per questo motivo che l’organizzazione non si rivela all’altezza in più di un’occasione.
Con diversi minuti di ritardo salgono sul palco gli I Killed The Prom Queen, giovane combo australiano accasato presso la Metal Blade. Numerosi sono gli estratti dal loro ultimo album Music For The Recently Deceased, fra cui spiccano Say Goodbye e 666, penalizzate però da suoni assolutamente ignobili. Il punto più basso dello show lo si raggiunge quando lo sfortunato chitarrista Jona Weinhofen si ritrova a suonare un assolo senza che nessuno abbia la possibilità di sentirlo. Peccato, un vero peccato…
Un lungo soundcheck anticipa l’esibizione degli All Shall Perish, di gran lunga i più devastanti della serata. Il muro sonoro creatosi grazie alle chitarre ed alla sezione ritmica dei cinque californiani ha un effetto a dir poco disumano. The Day Of Justice e Eradication, in particolare, suscitano l’entusiasmo del pubblico, che si scatena senza soste. Nel frattempo l’indemoniato Hernan Hemida si lancia in un growling senza eguali, spesso filtrato per ottenere un effetto a tratti quasi apocalittico. Semplicemente mostruosi.
Anche i Bleeding Through fanno aspettare a lungo i propri fan prima di salire sul palcoscenico, ma quando lo fanno è per dare vita alla performance più energica, per molti sorprendente, di questa sera. I ragazzi ci sanno fare, e lo dimostrano dalla prima all’ultima nota. Le tastiere vengono messe in secondo piano a causa dei suoni, non ancora perfetti, ma il risultato non cambia ed il Transilvania è tutto per i Bleeding Through. Apprezzatissime le canzoni del loro ultimo full lenght, The Truth, tra cui For Love And Failing e Love In Slow Motion. L’apice arriva tuttavia con la conclusiva Kill To Believe, eseguita dal combo americano con una carica da far impallidire e sostenuta da un Transilvania ormai in delirio.
Dopo il solito intro di rito ecco infine apparire i Caliban, poco meno di un anno dopo la loro ultima apparizione nel capoluogo lombardo. I tedeschi partono in sordina, in particolar modo Andy, che nel cantato mostra più di qualche imperfezione. Fortunatamente con il passare dei minuti le cose migliorano e si può così assistere ad uno show di tutto rispetto. Pessime rimangono comunque le parti vocali in clean, eseguite, in maniera del tutto approssimativa, dal chitarrista Denis Schmidt. Quanto alla scaletta, vengono proposti soprattutto pezzi recenti (I Rape Myself, No More 2nd Chances, It's Our Burden To Bleed, Together Alone) interrotti da un brano inedito (il tagliente I Will Never Let You Down) e da alcuni classici (The Beloved And The Hatred, I've Sold Myself e la conclusiva Goodbye).
Terminato il concerto bisogna necessariamente tirarne le somme: ottimi davvero i Bleeding Through e gli All Shall Perish, mentre i Caliban avrebbero potuto fare nettamente di meglio. Inutile giudicare invece gli I Killed The Prom Queen, privati di quelle condizioni necessarie per poter offrire al pubblico una prestazione perlomeno dignitosa. Si è trattato ad ogni modo di un evento piacevolissimo, ad esclusione purtroppo di suoni ed organizzazione (entrambi non impeccabili).
Report - Jacopo “Beelzebub” Prada