Orario davvero inusuale per la calata milanese dei finnici Apocalyptica, protagonisti assoluti della scena cello metal mondiale. Infatti, i supporters Sturm Und Drang, con il loro hard rock a sfumature heavy metal, cominciano a calcare il palco del Rainbow relativamente presto, alle 19 circa.
Sicuramente la prima cosa che è saltata all'occhio (e anche all'orecchio!) al pubblico presente è stata l'età media dei componenti della band, che oscilla tra i 15 e i 16 anni: ma non lasciamoci ingannare, i ragazzi ci sanno fare. Con un solo album all'attivo, Learning To Rock, gli Sturm Und Drang ci propongono una serie di canzoni molto orecchiabili, ben composte e davvero ben eseguite, nonostante qualche iniziale problema di audio. Il singer André ha una voce che nei prossimi anni potrebbe diventare una di spicco della scena heavy metal mondiale, facilmente affiancabile alla figura di Timo Kotipelto (non a caso, il singer durante il concerto indossava proprio una maglietta del side project del celeberrimo cantante degli Stratovarius).
Una mezzoretta di show che ha saputo ritagliarsi il suo spazio, soprattutto al suo culmine che ha visto protagonista la cover dell'immortale Fear of the Dark, degli altrettanto immortali Iron Maiden. Il pezzo ha decisamente fatto un buon effetto (ovviamente, era impossibile non conoscerla) ed ha notevolmente scaldato il pubblico, che in conclusione ha apprezzato l'esibizione del giovane gruppo. Ancora un po' acerbi dal vivo, ma di tempo per migliorare ne hanno a dismisura!
Ed eccoci al momento clue della serata, infatti durante il soundcheck degli headliners, il Rainbow di Milano si riempie completamente. Scenografia molto apprezzabile, con luci colorate e tre grandi teschi (che richiamano alla cover dell'ultimo Worlds Collide) posizionati sul palco in fila perfetta, dietro ai musicisti.
Alle 20 puntualissime, boato del pubblico ed ecco salire sul palco gli affascinanti finnici Apocalyptica, pronti a regalarci quasi 2 ore di spettacolo interamente strumentale, ottima scelta, che sicuramente valorizza ancora di più le composizioni del trittico.
Irrompe infatti l'omonima Worlds Collide, opener della serata, che ci mostra già l'estrema eleganza della band, ma anche l'energia che riesce a trasmettere in sede live, qualità che su cd può emergere di meno per alcuni. Il pubblico è - per mia grossa sorpresa - molto fedele, fattore che ha determinato il grande successo della serata. Infatti, nonostante il piccolo locale adibito allo show, il risultato non ne ha minimamente risentito.
L'intesa con il pubblico è alle stelle grazie anche all'indiscusso leader Eicca, che tra un pezzo e l'altro intrattiene il pubblico con qualche suo racconto, a volte molto simpatico.
La cover di Refuse/Resist (originariamente dei Sepultura) è ormai un must nella scaletta dei nostri, mentre la la nuova S.O.S., cantata su cd dalla nostrana Cristina Scabbia, suona decisamente diversa senza le vocals, ma sembra come avere un'altra anima, perfetta e sublime. Gli Apocalyptica sono in grandissima forma, e lo dimostrano grazie a una delle loro cover più riuscite: Seek and Destroy dei Metallica, uno degli highlights della serata e - probabilmente - nella loro intera discografia. Helden (Heroes di David Bowie) è un altro dei momenti toccanti della serata, che emoziona nel profondo e stupisce per la passione che hanno questi ragazzi per questo tipo di strumenti, abbastanza alternativo per la scena metal.
Altre momenti alti della serata sono state la celebre Bittersweet, Betrayal, Hall of the Mountain King ed Enter Sandman, alla quale il pubblico ha partecipato in maniera molto attiva.
L'encore è affidato dalla classica Nothing Else Matters, che crea all'interno del locale un'atmosfera molto intima e particolare, anche grazie alla luce soffusa e blu, quasi paradisiaca.
Life Burns rianima il pubblico come se fosse una scarica elettrica, così come Inquisition Symphony, altro grande classico.
In chiusura troviamo Seemann, brano riflessivo e particolare, questa volta quasi sovrastato dalle urla e dagli applausi del pubblico, che sembra avere apprezzato moltissimo lo show dei finnici (anche se qualcuno è rimasto deluso dalla mancanza di una certa Path).
Davvero uno show di rara bellezza, reso tale da musicisti di alto livello, musiche strepitose, pubblico davvero devoto e location stranamente adatta all'ambito. Complimenti agli Apocalyptica, speriamo di rivederli presto nella nostra Penisola.
Francesco "Harlequin" Di Bartolomeo