- Greg Pappas - programming, chitarra
1. My Audience
2. Usui
3. Screaming Dive Sinking
4. Great Gospel
5. Aokigahara Forest
6. Our Burning Eyes
7. Sanki
8. Nadeshiko
9. Zero Pilot
10. Premium knife
11. Thousand Wingless Crows
12. Yuuhi
13. Izumi
14. Seishi
15. Ittekimasu
Jinshin
Se C.A.B. può considerarsi senz'ombra di dubbio una delle più sconvolgenti uscite in ambito sperimentale-underground di questo 2010 - e non solo - lo stesso non si può dire del nuovo lavoro targato zxyzxy.
Uscito a poco più di due mesi di distanza dal precedente capolavoro (scaricabile gratuitamente sul sito ufficiale del progetto, qui), Jinshin non riesce a riproporre lo stesso spettacolo emozionale, concettuale ed atmosferico, rinchiudendosi in una prolissa cerimonia ambientale e lasciando completamente da parte le commoventi soluzioni, l'impatto e la spaventosa forza melodica di C.A.B.
Le chitarre (che nel precedente gioiello si dipanavano in lunghissimi ma elettrizzanti crescendo atmosferici) sono qui ridotte all'osso e - cosa che fa tanto riflettere - limitate alla sola dimensione acustica: il risultato di questa scarnificazione sono il gioiello Usui e - a fare da monolitico contrappeso - una corposa manciata di brani stranamente insipidi e poco avvolgenti (Screaming Dive Sinking, Our Burning Eyes, Sanki, Yuuhi). Per il resto, tralasciando solo il breve intermezzo IDM di Premium Knife e l'apparizione pianistica (comunque tutt'altro che toccante) di Great Gospel, Jinshin si esprime solo ed esclusivamente attraverso distensioni ambientali ripetitive, tirate per le lunghe e - in alcuni casi - estremamente noiose. My Audience, Aokigahara Forest, Nadeshiko, Thousand Wingless Crows (oscura e inquietante, è l'unico frammento ambient 'piacevole' dell'album) e Seishi sono per l'appunto costruite solo e soltanto su una serie di soundscapes ambientali fortemente astratti e dal sapore naturalistico che, però, stancano con incredibile velocità risultando di conseguenza estremamente stantie, ripetitive e spossanti nella loro statuaria immobilità. A salvare in parte l'esito del disco (anche se non abbastanza decisivamente da fargli raggiungere l'agognata sufficienza) Ittekimasu riassembla il linguaggio di Greg Pappas in maniera ben più organica e armoniosa (chitarre, archi sintetizzati e soundscapes ambientali, almeno qui, risultano piacevoli nei loro continui avvicendamenti), sebbene anche in questo caso la canzone si perda in un inutile silenzio naturalistico-concreto di ben quattro, interminabili minuti.
Chi si aspettava un nuovo gioiello da quel ragazzo sconosciuto che solo pochi mesi fa aveva dato alle stampe un lavoro di rara, rarissima bellezza, deve purtroppo fare marcia indietro e scontrarsi con un'opera stantia e deludente, soprattutto se messa in relazione alle aspettative che Pappas aveva attirato su di se dopo la pubblicazione di due album splendidi. Al progetto zxyzxy non resta altro che ricominciare tutto da capo, riazzerare idee e concetti e mettersi a lavoro su del nuovo materiale. Perchè - sarà forse un eccesso di ottimismo e speranza - un nuovo C.A.B. (magari promosso e supportato da un'etichetta, anche indipendente, con le palle) è ancora possibile. O meglio, dopo Jinshin, è necessario.
LINK PER L'ASCOLTO:
- Download gratuito sul sito ufficiale