Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Etichetta: 
The Village Recorders
Anno: 
1979
Line-Up: 

- Frank Zappa - Voce, Chitarra
- Adrian Belew - Chitarra Ritmica
- Tommy Mars - Tastiera
- Patrick O' Hearn - Basso
- Terry Bozzio - Batteria
- Ed Mann - Percussioni

Tracklist: 

1. I Have Been In You
2. Flakes
3. Broken Hearts Are For Assholes
4. I'm So Cute
5. Jones Crusher
6. What ever happened to all the fun in the world
7. Rat Tomago
8. Wait A Minute
9. Bobby Brown Goes Down
10. Rubber Shirt
11. The Sheik Yerbouty Tango
12. Baby Snakes
13. Tryng To Grow A Chin
14. City Of Tiny Lites
15. Dancing Fool
16. Jewish Princess
17. Wild Love

Frank Zappa

Sheik Yerbouty

Passano gli anni, gli attimi vengono superati freneticamente, lo scenario che ci abbraccia muta continuamente, ma l'incommensurabile genio di Frank Zappa rimane immutato. Siamo nel 1979 e l'immenso compositore italo-americano sforna l'ennesimo capitolo della sua carriera musicale, un altro coniglio estratto dal cappello: Sheik Yerbouty. Si tratta di un album caratterizzato sia dalle più classiche parti progressive e improvvisate, sia da pezzi nei quali l'orchestra lascia da parte i brani più sofisticati per concentrarsi su composizioni semplicissime (ma comunque sperimentali) dove viene messo in primo piano un sistema di lyrics tagliente e ironico, che fece guadagnare a Zappa il titolo di "personaggio scomodo", di una società conservatrice basata sul perbenismo e sul consumismo più radicato, come quella americana degli anni 60'-70'.

L'album si apre immediatamente con uno spirito estremamente enfatico e sarcastico con canzoni come I Have Been In You, Flakes e Broken Hearts Are For Assholes, caratterizzate anche da riff blues-rock incredibilmente interessanti. Con la strumentale Rat Tomago invece si passa ad un altro stile; in questo caso infatti Frank Zappa si carica sulle spalle la sua orchestra guidandola in uno dei suoi assoli più classici, mentre alla batteria l'allora giovanissimo Terry Bozzio costruisce una base solidissima su cui poi gli altri musicisti creano le loro parti da affiancare a quella del loro "direttore". Oltrepassando le divertentissime Wait A Minute e Bobby Brown Goes Down, si giunge alla magnifica Rubber Shirt, dove batteria e basso si affiancano splendidamente in una composizione perfettamente improvvisata. Bellissima anche la successiva The Sheik Yerbouty Tango dove possiamo assistere ad una vera canzone da ballo, resa molto più particolare e originale grazie alla follia strumentale di Zappa che infonde in ogni traccia quel tocco di pazzia che contraddistingue i suoi brani da tutti gli altri. Il suo assolo si propaga benissimo per tutto l'arco della canzone mettendoci davanti anche le sue capacità strumentali, che lo fanno salire in cattedra sempre di più. Mancano decisamente quelle canzoni che hanno caratterizzato album fantastici quali Hot Rats e Waka/ Jawaka, dove la tecnica e la sperimentazione giocavano un ruolo fondamentale; in questo album Frank Zappa invece si basa più che altro sulla sua capacità di divertire il pubblico grazie a spunti di una sporcizia letteraria sopraffina, che non ha potuto far altro che continuare ad attrarre gente verso il suo mondo di follia e sperimentazione. L'album intanto continua con la meravigliosa Baby Snakes, che in soli due minuti di durata ci presenta suoni e riff che abbagliano enfaticamente la nostra mente, proprio come in altre canzoni quali Dancing Fool, Jewish Princess, Tryng To Grow A Chin e Wild Love dove possiamo osservare continui cambi di tempo, basi ritmiche totalmente differenti, mentre ogni riff rilascia la sua magica bellezza che non può far altro che allietarci nella sua ironica fantasia.

Così si conclude un altro grande album di uno dei tanti, se non il più grande musicista di tutti i tempi. Sheik Yerbouty é inferiore a molti altri album di Frank Zappa, forse per la mancanza di parti più curate e sofisticate; é infatti facile notare come in questo disco la band si sia basata su composizioni miranti più al divertimento dell'ascoltatore che alla sua attenzione verso la particolarità di ogni singola composizione. Comunque sia questo album rappresenta un altro dei capisaldi che reggono in piedi con gloria la figura ormai scomparsa di Frank Zappa che ha saputo imprimere in ogni canzone una passione fuori dal comune, regalandoci sogni e attimi indimenticabili che ancora oggi vengono costantemente ricordati, forse con un briciolo di tristezza e rancore per la morte di un uomo che negli anni é diventato una divinità della musica.

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