Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Frontiers Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Lars Safsund - voce, tastiere
- Robert Säll - chitarra
- Herman Furlin - batteria

Guests:
- Andreas Olsson - basso
- Urban Danielsson - basso (nelle tracce 5, 10 e 12)
- Henning Axelsson - tastiere (nelle tracce 6 e 8)

Tracklist: 

1. Why Do I?
2. Maria
3. Camelia
4. Her Only Lie
5. Too Late
6. Whenever U Sleep
7. Once In A Lifetime
8. Peace Of Mind
9. Lost Without Your Love
10. Like No Other
11. Cover Me
12. One Hour

Work of Art

Artwork

Dalla solita Svezia e con l'interessamento della solita Frontiers Records arriva una possibile "new sensation" dell'AOR internazionale, ossia la rock band Work Of Art, trio dedito ad un sound melodico e particolarmente debitore dei Toto di metà anni '80, per intenderci quelli di album quali Isolation, Fahrenheit e The Seventh One.
Essi prendono quindi le distanze dal tradizionale "scandi-AOR" tipico di quell'area geografica dalla quale provengono, tanto che i tre, proprio come i Toto, si lanciano in piacevoli, quasi accennate e mai invadenti escursioni pop e fusion/jazz, forti anche delle loro buone doti tecniche, approdando talvolta a soluzioni Lite AOR che riportano alla memoria i Chicago e più di rado i Mr. Mister. Non si tratta però di semplici emuli delle storiche AOR-band americane, in quanto gli svedesi hanno un'insolita abilità nel fondere al più tradizionale AOR una connotazione più attuale, complice anche la buona produzione e la capacità di tessere melodie fresche, avvolgenti e spesso memorabili, in molti casi distanti dagli standard soliti che ci vengono propinati dall'odierna scena del più melodico rock adulto.
Al soddisfacente esito finale di questo notevole debutto intitolato Artwork, fondamentale risulta l'apporto della voce pulita ed estesa di Lars Safsund, il quale si prodiga anche dietro le tastiere, principali artefici delle tessiture melodiche presenti sul platter insieme alla chitarra di Robert Säll, il quale si rivela anche un valido compositore oltre che un abile chitarrista, essendo principalmente lui ad occuparsi della stesura dei brani, mentre il lavoro di Herman Furlin alla batteria e alle percussioni appare preciso, vario e fantasioso.

Why Do I? è una perfetta opener, coinvolgente ed energica, a tratti persino trascinante, sorretta da melodie radiofoniche ed orecchiabili e da un chorus pieno e melodico che lascia già trasparire tutta la devozione dell'emergente act scandinavo nei confronti degli storici Toto, anche se a togliere definitivamente ogni dubbio ci pensa la delicata Maria, originariamente intitolata Sophia prima di essere cambiata nel presente titolo con cui hanno inteso omaggiare le loro fan spagnole, la quale introdotta da tastiere sussurranti si apre presto in una melodia avvolgente sorretta in particolare dalle keys e dalla suadente voce del singer.
Camelia è con buona probabilità la gemma più splendente di Artwork, anch'essa chiaramente debitrice di quell'AOR geniale e contaminato dei Toto, incredibilmente melodica e vibrante ma pervasa anche da sottili ed appena percettibili venature jazz/fusion, graziata inoltre da un ritornello memorabile ed un fantastico lavoro di chitarre e tastiere.
Chitarre travolgenti e tastiere imponenti in Her Only Lie, caratterizzata anche dal dualismo canoro tra le alte tonalità di Safsund ed i cori sommessi, una canzone sempre orecchiabile, melodica ed energica, con la quale comunque si percorre una differente direzione andando giustamente alla ricerca di un più personale trademark che permetta loro di non cadere perennemente in scomodi ed ingenerosi paragoni con i ben più illustri predecessori. Si apprezzano così brani come la ballad Once In A Lifetime, particolarmente radio-friendly e pop-oriented ma per niente stucchevole, la vibrante ed adrenalinica Peace Of Mind, che si snoda tra melodie e soluzioni che ricordano i Chicago di 16 o 17, specie in quegli innesti di tastiera prog/jazz, invece dal flavour più moderno appaiono Lost Without Your Love e soprattutto Cover Me, entrambe magnificamente puntellate da melodie efficaci e di gran classe e da refrain accattivanti che conquistano fin dal primo ascolto.
La sensazionale Whenever U Sleep sembra quasi fondere la melodicità dei Toto con alcuni tratti sonori tipici del Peter Gabriel solista, sfociando in un melodic rock fantasioso e particolare, mentre si avverte sempre l'eco dei Chicago e dei Toto nella bellissima Like No Other, ancora una volta impreziosita da elementi pop, fusion e jazz, che per alcuni brevi momenti ricordano persino i Supertramp, ed infine a suggellare quest'ottimo esordio il pomp/AOR più solenne e malinconico della closer One Hour, l'unica a virare verso soluzioni che tendono a seguire le orme dell'attuale scena melodic rock, potendovi riscontrare una certa somiglianza con gli Slamer di Nowhere Land.

Artwork rappresenta quindi un ottimo biglietto da visita ed un valido esordio per questo emergente trio svedese, candidandosi seriamente come uno dei migliori album del corrente anno nel proprio genere. Suo unico inconveniente potrebbe essere l'influenza spesso e volentieri ingombrante dei Toto, ai quali gli stessi Work Of Art non negano di rifarsi, indicandoli anzi come principale fonte d'influenza. Tuttavia non si può rimanere indifferenti verso un sound così ispirato e ricco di soluzioni melodiche avvolgenti, creative e varie, che pur se orecchiabile e melodico evita costantemente di scadere nel banale.

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