Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Paolo - batteria
- Diego - chitarra
- Mauro - chitarra
- Andrea - basso e voce


Tracklist: 

1. In the Ancient Tears We Fall
2. Crysalyd

(Bonus tracks)
3. Without Faith (unrealesed track)
4. The Other Minds (new version)
5. Winter's Emotions (new version)
6. The Lost Romantics (new version)

Wood's Silence, The

The Ancient Tears

I The Wood’s Silence sono un gruppo veneto formatosi nel 1995 con chiare tendenze melodic Death. Dopo il primo demo The Lost Romantics del 2000, sono tornati in studio nel 2003 per incidere il loro secondo lavoro, The Ancient Tears. Un lavoro che si sviluppa su due tracks, entrambe da sei minuti abbondanti per quanto riguarda l’EP riservato alla stampa. La versione integrale invece comprende altri quattro brani: Without Faith, The Other Minds, Winter’s Emotions, The Lost Romantics.

Da un primo ascolto emerge subito chiaramente la freschezza del sound prodotto dal combo di Treviso. Soltanto il riff iniziale di chitarra dimostra infatti la dinamicità della loro musica, caratterizzata da rapidi intrecci strumentali. Il vocal poi adatta precisamente i testi allo sviluppo sonoro. Si ha alternanza dunque di un growl graffiante a uno screaming acido. Molto efficace poi è il ritmo costruito progressivamente dalla batteria che perfeziona il timbro sonoro dei The Wood’s Silence. “The Night Sings Sweet Melodies”. Così la prima track, In the Ancient Tears We Fall, sottolinea i vari sprazzi melodici appunto che costituiscono il sound della formazione veneta.
Un aspetto che viene a prendere forma grazie ai numerosi passaggi di chitarra che, distorti “dolcemente”, vivacizzano tutta la musica dei The Wood’s Silence. Nell’insieme ricordano quindi gli Amon Amarti di Once Sent from the Golden Hall, oppure gli Amorphis e i Dark Tranquillity. Proseguendo con l’ascolto, la seconda e ultima track di questo EP è The Crysalyd. In questa sono ancora di più approfonditi aspetti sonori Death con dei motivi melodici davvero incisivi, che rendono molto elegante l’esecuzione.

In questo modo The Ancient Tears, seconda fatica discografica per i la band, evidenzia buone idee e capacità tecniche che di concretizzano nei numerosi riffs articolati. Queste due tracks, entrambe di lunga durata, costituiscono quindi una conferma per il combo di Treviso. Sono dunque degli ottimi presupposti per la composizione di un primo full-length, che possa affermare definitivamente il gruppo a livello underground.

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