Dopo il lungo ed intenso tour, seguito all'ultima reunion, che li ha tenuti impegnati nell'ultimo biennio 2005-2006, i Whitesnake, monicker altisonante ed ormai storico nel panorama hard rock, escono sul mercato con questo live in doppio CD che ripercorre gran parte dei classici della loro brillante carriera, con il gradito inserimento di quattro inediti registrati in studio.
David Coverdale, è uno dei pochi artisti che è riuscito a ritagliarsi un'altra grossa fetta di successo dopo essersi allontanato dalla band d'appartenenza, e l'impresa in tal caso risulta ancor più difficile se si pensa che quella band, i Deep Purple, fa ormai parte della leggenda, ma la sua nuova creatura, quella del "serpente bianco" appunto, è riuscita negli anni '70 ed '80 ad affermarsi senza troppe difficoltà, grazie al talento cristallino ed indiscusso del suo leader e frontman.

La formazione è cambiata, anche parecchio, ed oltretutto questa nuova line-up non ha ancora inciso nemmeno un solo album in studio, ma nonostante ciò si nota subito un buon affiatamento, superlativa come sempre la performance di Coverdale ed anche le due chitarre di Reb Beach (Winger ed ex Dokken) e Doug Aldrich (ex Dio) sfoderano una prestazione più che convincente, mentre la sezione ritmica può contare sull'abilità di un certo Tommy Aldridge, con Duffy al basso e Drury alle tastiere a completare la formazione. Coverdale poi non è uno che si risparmia nelle esibizioni dal vivo, garantendo insieme ai suoi compagni una forte carica di energia, potenza e melodia, come potrebbe anche dimostrare lo storico Live...In The Heart Of The City del 1980, per cui le premesse per un altro entusiasmante live ci sono tutte. Non sarà certo la scaletta dei brani proposta a farci cambiare idea in tal senso, visto che si succedono gran parte dei numerosi successi della band, a partire dall'opener Bad Boy, poi l'hard n'blues di Slow An' Easy e Judgement Day, le ballad Is This Love e Here I Go Again, che non hanno perso un briciolo del loro originario appeal, le stupende Crying In The Rain, Slide It In, Love Ain't No Stranger, Fool For Your Loving, ed ancora Ain't No Love In The Heart Of The City e Still The Night, oltre alle due strumentali, buone ad esaltare i due axeman ed il batterista, Blues For Mylene e Snake Dance, completano il primo disco. Il medley purple-iano Burn/Stormbringer apre il secondo CD, che dopo altri classici, tra cui The Deeper The Love o Don't Break My Heart Again, conduce alle quattro canzoni inedite poste a conclusione, tra le quali spiccano la ballad All I Want Is You, molto vicina nello stile a Is This Love e Here I Go Again, si fregia di un'azzeccata e malinconica melodia e di un buon refrain, e la bellissima If You Want Me (I'll Come Running), dall'attitudine heavy e dal chorus avvincente, trascinanti ed elettrizzanti infine Ready To Rock e la closer Dog, onestamente una spanna sotto le altre due.

La produzione riesce a coniugare l'aspetto live dell'evento alla qualità sonora della release, altra caratteristica che fa di Live... In The Shadow Of The Blues un doppio album di assoluto valore, e nell'attesa del prossimo e tutto nuovo lavoro dei Whitesnake procurarsi il presente prodotto significherebbe qualcosa di più che accontentarsi.