- Marcello Vitale - voce, chitarre
- Maurizio Vitale - batteria, percussioni
- Francesco Fico - chitarra, noise
- Adriano Contillo - basso
1. B.B. (05:48)
2. Calce Spenta (05:37)
3. Storie d'Amanti e di Demoni (06:11)
Storie d'Amanti e di Demoni
Il progetto Viti di Titanio affonda le proprie radici nell'entroterra partenopeo. Nata nell'aprile del 2005, la band trainata dalla voce e dalle chitarre di Marcello Vitale compone fin da subito per il primo demotape di quattro pezzi nel febbraio del 2006, concentrandosi quindi nella produzione e registrazione di un primo EP.
Cominciano così le Storie d'Amanti e di Demoni, il primo lavoro in studio per il quartetto. Un insieme denso e deciso di suoni distorti e peripezie musicali in perfetta chiave Indie Rock. Eplorazione musicale che, tuttavia, va oltre il comune concetto di Rock odierno. Esplorazioni che portano a considerare Viti di Titanio come una sorgente di suoni da ascoltare, più che da ballare.
Storie d'Amanti e di Demoni si snoda in poco meno di venti minuti. L'essenza della band si esprime in maniera compiuta già nella prima delle tre tracce registrate dai musicisti campani tra il Sea Horse Studio e lo Studio 54 con Paolo Messere in cabina di regia per il mixaggio. B.B. è un insieme scomposto di distorsioni e sezione ritmica altalenante. E' questa la peculiarità che rende le Viti di Titanio così accattivanti. Il cambio di scena è continuo e repentino, con l'immagine sonora che sembra muoversi da uno scenario all'altro senza mezzi termini né coerenza alcuna.
Piace la loro maniera di suonare, tra chitarre che alternano arpeggi delicati e malinconici, descrivendo quadri autunnali, con distorsioni pungenti e incisive. Manca, tuttavia, un po' di bilanciamento nel suono. La voce di Marcello Vitale talvolta sembra sparire sotto il volume di batteria e la portata degli arrangiamenti.
Il secondo episodio, Calce Spenta è forse questo il pezzo più difficile e musicalmente elaborato composto dalla band per questo EP d'esordio.
La title track Storie d'Amanti e di Demoni, infine, è il "puntino sulle i" per un lavoro che si presenta valido ed originale. Il fiume Viti di Titanio scorre in un'atmosfera grigia e malinconica, ma riesce a dipingere immagini da galleria con pochi strumenti, utilizzati nel pieno delle potenzialità e non senza qualche spruzzata di noise.Buona la prima, insomma. Tre pezzi, però, sono poco per poter formulare un giudizio completo. Attenderemo un primo full-lenght per capire se le Viti di Titanio saranno così intraprendenti da appagare le attese create con questo EP.