- Kate French - voce
- Corbin King - chitarra
- J. M. Youngblood - chitarra
- Chris Banja - basso
- Dan Lynch - batteria
1. Walking Death
2. Burdened
3. The Only Way I Know
4. Face Of Death
5. Midnight Hellfire
6. Undying Love
7. Decapitation Attack
8. Act of God
9. Vainglory
10. Endlessly
11. Blackened Soul
12. My Living Hell
VainGlory
VainGlory è il debutto discografico della band omonima, combo americano fondato sull'unione tra il guitar hero Corbin King, forte di una lunga carriera solista, e la bella e provocante singer Kate French, ex componente dei Chastain. Ed è proprio la scelta della cantante che si rivela vincente: la French dà prova infatti di una performance ai limiti della perfezione, impreziosita da linee vocali taglienti e assassine che ben poche donne potrebbero seguire con tale bravura e potenza; nonostante questo, una certa monotonia nel tono di voce rende talvolta i brani, soprattutto quando troppo lunghi, eccessivamente noiosi.
La parte strumentale è invece costruita principalmente sul gioco delle chitarre, che si scambiano riff duri e granitici che si rifanno al metal di stampo classico, supportati da una sezione ritmica discreta e non troppo statica, e integrati dai lunghi assoli neoclassici di King, che invece si rivelano spesso scontati, esagerati e pacchiani.
Tutto questo è già evidente nella iniziale Walking Death, pesante e spaccaossa ma senza mai dimenticare la melodia, e un buon pezzo sebbene un poco banale; decisamente migliore invece la terremotante Burdened, tagliente, epica e coinvolgente. Ritmi più cadenzati contraddistinguono invece The Only Way I Know, pezzo discreto ma eccessivamente lungo e prolisso.
Interessanti invece la seguente Face Of Death, che ricorda quasi i Nevermore nei suoi riff veloci e martellante sopra i quali si muove la voce epica e lenta, e Midnight Hellfire, dai riff contorti, squadrati e distorti presi direttamente dai Pantera di Cowboys From Hell, e intervallati da parti più distese e melodiche.
Il ritmo è spezzato dalla ballad crepuscolare Undying Love che, sorvolando sull'arpeggio iniziale palesemente plagiato da Sleeping Village dei Black Sabbath, si rivela un pezzo monotono nonostante le accelerazioni che si fanno strada talvolta nella base cadenzata, dove sentiamo per la prima volta la voce più "femminile" della French.
Assolutamente da dimenticare la strumentale Decapitation Attack, pacchiana all'inverosimile nelle sue scale eterne e baroccheggianti spudoratamente copiate da Malmsteen; la seconda parte del disco è caratterizzata da pezzi mediocri, come le cadenzate Vainglory e Blackened Soul, eccessivamente noiose nel loro incedere e rovinate per di più dall'ennesimo assolo pacchiano di King, e le più spedite Blackened Soul e Act Of God, l'unico pezzo dove i vocals si rivelano a tratti inadeguati. Si salva invece la conclusiva My Living Hell, pesante, distorta e coinvolgente nella sua atmosfera rabbiosa.
In conclusione, i VainGlory sono un gruppo con ottime potenzialità, ma con evidenti carenze per quanto riguarda il songwriting, che rendono il disco un prodotto a tratti noioso, ripetitivo e già sentito; inoltre, un apporto negativo è dato dal lavoro di chitarra di Corbin King, troppo legato all'emulazione (peraltro non riuscita) di Malmsteen.