Voto: 
7.4 / 10
Autore: 
Roberto Fabbi
Genere: 
Etichetta: 
AFM Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Udo Dirkschneider - voce
- Igor Gianola - chitarra
- Stefan Kaufmann - chitarra
- Fitty Wienhold - basso
- Francesco Jovino - batteria

Tracklist: 

1. Holy (04:56)
2. Heart of Gold (05:00)
3. Animal House (04:21)
4. Cut Me Out (03:59)
5. They Want War (04:12)
6. Cry Soldier Cry (05:16)
7. In the Darkness (04:03)
8. Man and Machine (05:40)
9. 24/7 (03:59)
10. Trainride in Russia (04:44)
11. Independence Day (06:01)
12. Thunderball (03:52)
13. Shadow Maker (previously unreleased) (03:54)
14. Terror in Paradise (perviously unreleased) (03:55)
15. Balls to the Wall (acoustic version) (03:48)
16. Bullet and the Bomb (live) (04:17)

U.D.O.

Metallized - The Best of U.D.O.

Correvano gli anni Settanta e una band tedesca chiamata Accept sfondò nella scena Heavy Metal del tempo. Ma il successo del quartetto non era destinato a durare: dissapori tra i membri del gruppo porteranno il frontman Udo Dirkschneider a lanciare nel 1987 la sua nuova band, gli U.D.O., con il potente Animal House, album considerato tuttora il capolavoro del gruppo teutonico. Altri 14 album furono sfornati dal quintetto tra l’87 ed il 2007, a testimonianza della grande caparbietà caratteristica dello stesso Dirkschneider, leader indiscusso del gruppo.

L’ultima uscita della band si chiama Metallized – The Best of U.D.O. ed irrompe nel 2007 con tutto lo stile che ci si aspetterebbe dal gruppo germanico, riunendo le tracce più valide che hanno contraddistinto l'intera discografia. Un enigmatico intro apre la prima Holy, che esplode immediatamente con la graffiante e ruvida voce del frontman, adeguatamente sostenuta da batteria, chitarre e basso. Il timbro caratteristico dell’Heavy Metal tedesco accompagna la canzone in tutta la sua lunghezza, giungendo all’apice nel buon solo che sembra dialogare con la voce, stavolta più rilassata, di Dirkschneider. Passando per la dinamica e rispettabile Animal House, si rimane piacevolmente colpiti dall’incipit in pianoforte di Cut Me Out, traccia molto particolare e scattante. La song presenta un ritmo coinvolgente e affascinante, a cui la voce del vocalist tedesco riesce a dare qualcosa in più, senza però perdere le linee guida reimpostate dalla parte strumentale.
Sicuramente degna di nota è Cry Soldier Cry, lenta e melodica, che presenta un sottofondo malinconico che contribuisce alla comprensione del tragico testo. La voce di Dirkschneider sembra adattarsi alla depressione del tema trattato e resta volutamente su un livello più basso rispetto alle tracce precedenti, cadenzando propriamente l’effetto delle parti strumentali fino a condurre ad un bellissimo assolo che porta direttamente alla fine della song. Un lento arpeggio sapientemente orchestrato apre la successiva The Darkness. Una delle molte canzoni più “soft” dell’album, presenta un livello di qualità e rendimento non inferiore alle altre; subito un assolo incisivo e molto ritmato rompe l’equilibrio quasi ipnotico creato dalla voce e dal ripetuto sottofondo. Il ritornello, reiterato molte volte, crea un’atmosfera quasi monotona e ossessiva, che poi termina alla fine della traccia. Terror In Paradise è la più cattiva e pesante di Metallized: il sottofondo estremamente distorto delle chitarre incornicia la voce abrasiva del frontman. Il risultato è un ottimo mix di incisivi riff di chitarra e aggressivi ritornelli, il tutto contornato dal sospeso assolo che accentua il clima apocalittico della canzone. Il contrasto con la traccia successiva è nettissimo: passiamo da un pezzo totalmente distorto e violento ad uno estremamente rilassato e melodico, rappresentato dall’acustica Balls To The Wall.

Nettamente la migliore canzone del CD, esprime una passione e un’emozione che nel quintetto germanico sono una novità. Piano e voce, sono i due unici elementi, accompagnati dalle percussioni ed è incredibile come questi, da soli, siano in grado di generare un pezzo di così alto valore e pregevole fattura.
Contrariamente a ciò che ci si potrebbe aspettare, possiamo dire che per quanto riguarda questo Metallized – The Best Of U.D.O. i pezzi migliori siano rappresentati dalle tracce lente, pulite, melodiche. Senza nulla togliere comunque ai numerosi ottimi episodi in pieno stile Heavy Metal proprio degli U.D.O. Quest’ultima produzione, dunque, non delude: la compilation è visibilmente ben strutturata e pianificata, cosa che contribuisce notevolmente ad innalzarne la qualità.

 

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