- Davide Toffolo - voce, chitarra
- Luca Masseroni - batteria
- Enrico Molteni - basso
1. Come ti Chiami? (02:47)
2. Allegria Senza Fine (03:23)
3. Il Mondo Prima (02:36)
4. L'impegno (03:58)
5. Lorenzo Piedi Grandi (03:41)
6. In Amore con Tutti (03:52)
7. La Sindrome di Bangs (04:10)
8. La Sorella di mio Fratello (04:52)
9. La Salamandra (02:39)
10. La Poesia e la Merce (03:30)
11. Ninnanannapernina (04:22)
12. Mio Fratellino ha Scoperto il Rock 'n' Roll (02:27)
La Seconda Rivoluzione Sessuale
Ve li ricordate? Ma sì, i tre ragazzi con le maschere che tanto hanno spopolato nella scena indipendente del Punk Rock di stampo italiano qualche anno fa. Bene, sono tornati, ancora con il volto coperto, imbracciando un basso puntellante e chitarre elettrice pungenti, come le loro parole, che finiscono inevitabilmente dritte al cervello. Sono ricomparsi con una veste nuova, fatta di maturità, forse, con una raffinatezza che a tratti prende il posto dei suoni “grezzi” e scanzonati cui ci avevano abituato.
Tre anni dopo Il Sogno del Gorilla Bianco, esce La Seconda Rivoluzione Sessuale, ennesimo capitolo della discografia dei Tre Allegri Ragazzi Morti, punto d’arrivo di un viaggio ed una evoluzione (non solo musicali) che li ha portati in giro per il mondo ed in particolar modo nei vasti territori sudamericani.
C’è commistione di sonorità provenienti da diversi ambienti musicali, quindi. I Tre Allegri Ragazzi Morti di passi avanti ne hanno fatti parecchi. C’è del sano Rock 'n' Roll a fare da sfondo, con la contaminazione del Punk vecchia maniera, con l’innesto di frammenti quasi dance, punto d'arrivo delle collaborazioni che i tre ragazzi di Pordenone hanno portato avanti negli ultimi tempi ad esempio con i Meganoidi (il disco è stato registrato nel loro “nido”, a Genova), oppure con le chitarre di Ru Catania degli Africa Unite. Ma c’è ancora molto altro su cui soffermarsi, come il rap in francese di Flora Michal in L’Impegno oppure la voce di Marcella De Gregoriis.
Dodici nuovi brani, quindi, tra cui la cover riscritta in italiano e riarragiata di My Little Brother degli Art Brut, trasformata nella schizofrenica Mio Fratellino Ha Scoperto il Rock 'n' Roll.Le chitarre sono in prima fila, nell’incipit Come ti Chiami? come nella successiva Allegoria Senza Fine (che recita Questa è la mia politica / Un ritmo a 180 bpm che muovi il culo e non pensi a niente), in cui la sezione ritmica e incalzante ed incisiva.
Sono i testi, in alcuni frangenti poetici ed intensi, a recitare il ruolo di protagonista. Davide Toffolo, voce storica della band, scrive quasi di getto, senza badare a virtusismi, con la spontaneità che di fatto ha sempre contraddistinto i Tre Allegri Ragazzi Morti. Già il titolo La Seconda Rivoluzione Sessuale è di per sé indicativo dei contenuti di questo disco. Non soltanto sessualità, comunque; il trio friulano non rinuncia a posizioni forti e radicate nei confronti del businnes musicale. Il loro disco è emblema dell'indipendenza, che si nasconde dietro le maschere a forma di teschio, ormai vera effige del gruppo, ma che trova conferma anche sotto l'ala dell'etichetta La Tempesta, che negli ultimi tempi ha concesso spazio anche ad altri artisti della scena nazionale.
La Seconda Rivoluzione Sessuale si connota con i tratti tipici dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ma la marcia in più è la maturità, unita alla capacità di inserire nel disco contenuti innovativi. Tra le altre, ricordiamo il singolo Il Mondo Prima, semi-ballata con una inusuale chitarra acustica a trovare posto in luogo dei suoni elettrici ed un testo che pare uscire fuori ai mille chilometri orari (Era bello vedere che il verde ritorna / E che si svegliano i ghiri / Era bello vedere che dopo l’inverno / La voglia ritorna anche a te). E poi, ancora la bellissima e impegnata La Salamandra. Canzone nuda e cruda, senza mezzi termini né inutili giri di parole, combatte la morale dei nostri giorni, con una presa di coscienza della propria sessualità in un rapporto con l’acqua e il fuoco.Spiccano ancora Lorenzo Piedi Grandi, Ninnannapernina (una ninna nanna erotica a due voci) e poi La Sindrome di Bangs, un inusuale quanto sentito omaggio a tutti i giornalisti che in questi tempi hanno continuato imperterriti a scrivere di Rock, offrendo a band quali proprio i Tre Allegri Ragazzi Morti la possibilità di emergere del tutto.
Perché è accaduto proprio questo, alla band di Pordenone. Dietro le loro maschere fanno ancora innamorare, questa volta con l’irriverenza (ed una voglia di giocare che si era un pò appannata in Il Sogno del Gorilla Bianco) e nel contempo la profondità delle loro argomentazioni. Dal disegno della copertina (una cagna nera, spiegano loro) realizzato a tempera dalla voce Davide Toffoli, è il primo e l’ultimo segno. Basta premere il tasto d'avvio per immergersi nell’ennesimo racconto illustrato, che questa volta sembra uscire dalla mano dell'artista affermato. A loro piace così. Lasciamoli divertire.