-Enzo Moretto - Voce, chitarre, piano, synth
-Ilaria D'Angelis - Voce, synth, piano, chitarra, basso
-Raffaele Benevento - Basso, chitarre
-Andrea Perillo - Batteria
-Enrico Gabrielli - Fiati
-Rodrigo D' Erasmo - Archi
-Raffele Kohler - Fiati
-Luciano Macchia - Fiati
1. Midnight Revolution
2. Pinocchio
3. Noir Dance
4. Lotus
5. Aphelion
6. Welcome to Babylon
7. Mutineers Blues
8. You can't Stop me Now
9. Nightmare City
10. Goodnight Again
11. Late September
Midnight (R)evolution
Gli A Toys Orchestra ci prendono gusto e nemmeno ad un anno e mezzo di distanza dall' acclamatissimo Midnight Talks pubblicano il sequel Midnight (R)evolution, contenente altri undici brani già rodati nella dimensione live, che li ha visti attivi in un tour comprendente ben centootto date. Proprio in queste occasioni, le uniche che si hanno per rapportarsi sinceramente con il pubblico, avevo potuto osservare personalmente come il gruppo capitanato da Enzo Moretto posizionasse al centro di ogni loro battuta questioni riguardanti la situazione di disagio che si vive a Napoli o più genericamente la situazione di crisi italiana. Midnight (R)evolution è l' occasione per dare il giusto seguito ad un disco come Midnight Talks, le cui melodie sono giunte fino in Inghilterra, ed il pretesto per buttarsi a tempo pieno su queste tematiche scottanti. Con questa presa di coscienza civile - come precisano loro stessi - la band non vuole schierarsi a favore di nessuna bandiera politica, ma solamente avvicinarsi ancora di più al proprio pubblico, condividendone frustrazioni e preoccupazioni, per attivarsi concretamente nella speranza di un futuro migliore.
L' incipit, anticipato senza mezzi termini fin dalla copertina realizzata da Alessandro Tricarico, non deve però far focalizzare l' attenzione solamente su questo ( seppur importante) aspetto. Se infatti per i testi la formula si prospetta senz' altro ingegnosa ed innovativa, anche nella musica gli A Toys Orchestra non si limitano per fortuna a ripetere la fortunata formula del precedente disco, riuscendo ad ampliare ulteriormente i propri orizzonti musicali con brani ancora una volta ispirati e freschi. Il disco - che uscirà con un dvd allegato che ripercorrerà la storia dell' ensemble,dai primi album ad oggi, con interviste,immagini di studio,racconti,aneddoti,inserti video e contenuti speciali la cui regia è stata curata da Alberto Fabi per la Farm Studio Factory - si arricchisce di nuove sfumature melodiche capaci di accogliere in un contesto dai contorni così coriacei, per esempio, una interessante sezione di archi e fiati gestita come al solito da Enrico Gabrielli, che dopo l' esperienza avuta con Dente ha deciso di portare con sè anche Rodrigo D' Erasmo per divertirsi a rendere ancora più cupe e stranianti queste rivoluzioni / evoluzioni di mezzanotte. Il tutto ne beneficia: l' impianto sonoro non si riduce adesso a semplici brani pop-rock effettati dalla maestria dei suoi componenti, ma si tramuta in qualcosa di decisamente più imponente, capace al solito di presentare nel migliore dei modi una produzione mai come adesso prolifica. Ciò che ne esce fuori è un pastiche talvolta sinfonico talvolta prettamente acustico, rievocante per certi versi alcuni aspetti di Cuckoo Boohoo qui riversati in fiumi di rabbia e malinconia. Non c'è da stupirsi allora della robustezza di Midnight (R)evolution, che apre le danze al ritmo di chitarre pulsanti e della batteria impostata verso la tipica marcia beatlesiana, come vuole il migliore brit-rock, distinguendosi però dall' altra parte per il testo, audace e ricco di citazioni ( "The Clash would be by our side"). Le trami incalzanti ed audaci si fanno spazio anche nella successiva irriverente Pinocchio, ma è solo con Noir Dance che il disco imbocca il suo mood definitivo. L' atmosfera si fa intimista, i ritmi calano di giri, tutto si predispone per una ballata che imperverserà per la maggiore su tutto il resto dell' album: sono le nostre ultime notti felici, dove l' amore e la libertà sono gli unici concetti da perseguire. I brani dimessi permettono al gruppo di eccellere nel loro punto forte, ovvero in un cantato fanciullesco avvolto e cullato dalla solita maestria negli strumenti, che di lì a poco imperverseranno con attacchi degni dei migliori Bloc Party o Franz Ferdinand. Lotus è un esempio lampante, il punto di massima espressione di un modus operandi da laureati in drammaturgia, ma anche Mutineer Blues, un folk acido in cui riecheggia Neil Young, non scherza affatto. Da chiamare in causa anche You Can't Stop Me Now, efficace pezzo di dark-dance degno di essere accostato a nomi come I Love You But I'Ve Chosen Darkness, mentre fuori dal coro troviamo Welcome to Babylon, infarcita di synth da Goldfrapp, e l' intensa Nightmare City, influenzata dalla verve tipica degli Oasis. La chiusura è riservata a Late September, triste addio nonché vera dimostrazione di forza.
Quello degli A Toys Orchestra si sta rivelando un percorso tutto in discesa, e Midnight (R)evolution costituisce l' ennesimo esempio dell' ottimo momento ispirativo che i quattro stanno attraversando. Il disco riesce infatti a ripetere per qualità Midnight Talks, amplificando al contempo i toni e la capacità di espressione, che qui si fa disarmante ed audace. Gli A Toys Orchestra, più semplicemente, sono consapevoli dei loro punti di forza, e su questi, giustamente stanno lavorando, ottenendo risultati sempre più incredibili ed aggiornando costantemente la candidatura a miglior band italiana.