1. Buaozangt
2. Sgiusdru
3. Homo sapiens
4. Brasslakajim
5. இ
6. Bborigeno
7. Bubblegum
8. Apok
9. H –Apok
Tougsbozuka
Partire dall’assunto che tutto ciò che sia anche lontanamente solo strumentale e basato su un approccio ritmico dalle geometrie schizoidi sembra un po’ tutto uguale è peccare di superficialità ma bisogna dire a discolpa di tali assertori che di tali ensemble si comincia forse ad essere anche un po’ stanchi e quando si fa fatica ad arrivare alla fine di un disco anche la capacità di giudizio potrebbe non essere più del tutto intatta.
Mai vorremmo però che fossero proprio i Tougsbozuka il capro espiatorio di questa crisi di mezz’età musicale, anche perché essi stessi sembrano i primi a volersi allontanare da quella freddezza matematica, da quell’avant-rock scientifico che è un po’ l’altra faccia della medaglia del riformismo post-rock, per andare ad abbracciare piuttosto le anarchiche intemperanze di certi gruppi del Midwest di metà eighties e della New York noisecore dei primi ‘90.
Anche se ravviserete quindi schemi math-rock già conosciuti, andate oltre quei disegni ed arrivate alla sostanza delle cose, perché è lì che scoprirete che i Tougsbozuka con il loro experimental-noise frullano le loro influenze che affondano – come già detto - quasi tutte in tempi non sospetti.
Ed è lì che comincia il bello: un mix aggressivo ed ironico di un passato schiettamente ‘alternative’ con solo (ma vi assicuro che non è poco..) due bassi ed una batteria.
La forte presenza dei bassi richiama i Primus (ma come se fossero sotto speed), l’approccio (post)punk è quello dei Fugazi, il cinismo beffardo è quello dei Melvins, l’ironia invece è No Means No. E sul tutto una patina di irriverenza mutuata da quel triangolo che unisce industrial, punk e metal e che richiama le ingombranti esperienze di Cop Shoot Cop, Big Black, Shellac e tutta quella famiglia lì. O degli Zu senza jazz! In ogni caso, intellettualismi a zero se non si fosse capito e divertimento puro sotto forma di adrenalina.
Formatisi nel marzo 2011, i pugliesi Tougsbozuka sono al loro primo album e la loro esotica istintività merita ben una chance.