- Bobby Kimball - voce
- Steve Lukather - chitarra e voce
- Steve Porcaro - tastiere e voce
- David Paich - tastiere e voce
- David Hungate - basso
- Jeff Porcaro – batteria, percussioni, xilofono
Guests:
- Tom Scott - sassofono
- Lenny Castro - percussioni, congas
- Ralph Dyck - sintetizzatore
- Gary Grant - tromba
- Jerry Hey - tromba
- Jim Horn - sassofono
- Tom Kelly - background vocals
- Roger Linn - sintetizzatore
- James Pankow - trombone
- Mike Porcaro - violoncello
- Joe Porcaro - percussioni, marimba, xilofono
1. Rosanna
2. Make Believe
3. I Won't Hold You Back
4. Good For You
5. It's A Feeling
6. Afraid Of Love
7. Lovers In The Night
8. We Made It
9. Waiting For Your Love
10. Africa
Toto IV
Da molti osannato come capolavoro assoluto dell’AOR, da altri criticato per la sua forte componente pop, Toto IV uscito nell’aprile del 1982 fu di sicuro l’album che più degli altri lanciò i Toto nel mainstream internazionale, portando al successo il combo di Los Angeles e facendo divenire quel moniker tra i più apprezzati e stimati dell’epoca. Formatisi nel 1978 per iniziativa dei fratelli Porcaro, ai quali si aggiunsero altri session-man dall’alto tasso tecnico, come il tastierista David Paich ed il chitarrista Steve Lukather, essi si muovevano sui lidi di un rock radiofonico, tecnico e, almeno inizialmente, sperimentale, svariando dal melodic hard dell’album d’esordio o di Turn Back al semi-progressive di Hydra, e proprio in questo loro quarto lavoro decidono di ammorbidire un po’ il sound puntando su un tappeto melodico costruito sulla base delle due tastiere più ancora che sull’abilità chitarristica di Lukather e sui virtuosismi di Jeff Porcaro dietro le pelli, mentre la voce delicata e nitida di Kimball perfettamente si sposava allo stile radiofonico e leggero intrapreso dalla band.
Rifacendosi un po’ a Boz Scaggs e agli Steely Dan, di cui erano grandi ammiratori e con cui alcuni di loro avevano avuto l’onore di suonare, e ai Chicago di Peter Cetera, i Toto si erano prefissi proprio l’intento di prendere ispirazione da tutto ciò che ruotasse intorno al rock, dal melodic hard al prog, dal pop al soul, dal funk al jazz-rock , in modo tale da proporre un sound dalle diverse sfumature ed influenze, difatti pare che persino il loro nome derivi dall’espressione “come from totos” smentendo così quell’altra versione, in seguito smentita dagli stessi membri, secondo cui il nome della band era stato scelto sulla base della pronuncia inglese del cognome del singer Robert Toteaux (alias Bob Kimball).
Nel presente album, Lukather e compagni costruirono un AOR raffinato e dalla forte attitudine pop, facendo affidamento su atmosfere lente e romantiche, su un sound delicato, leggero e coinvolgente, fatto a tavolino per coniugare l’alta abilità tecnica dei vari solisti presenti nel gruppo a pregevoli e solide melodie, sulla magistrale interpretazione di Kimball spesso sostenuto dalle backing vocals che sfociano poi in chorus romantici e mai aggressivi.
In tutti gli album dei Toto è sempre presente una canzone intitolata con nome da donna e dedicata all’universo femminile, in tal caso l’opener Rosanna contiene una dedica all’attrice Rosanna Acquette all’epoca fidanzata del chitarrista Lukather, la song ebbe un successo enorme piazzandosi ai primi posti di tutte le classifiche, grazie ad un soft-rock dalla linea melodica molto bella, realizzata soprattutto con il magnifico apporto delle tastiere che sul finale regalano anche un bell’intermezzo simil-jazz prima dell’alternarsi tra chitarra e sax, a seguire Make Believe, altro bellissimo e leggero brano dall’attitudine pop e radiofonica, che parte con una suggestiva intro di tastiera e continua con le mordide melodie che sono il preludio al solito chorus dolce e ruffiano, ma è ancora tempo di hit con la bellissima I Won’t Hold You Back, ballad riflessiva e struggente affidata ad un tappeto melodico basato sul piano di Paich e impreziosito dagli archi e dalle percussioni, interamente composta e cantata da Steve Lukather, ma anche Good For You, altro stupendo brano vitale e raffinato dove il bassista Mike Porcaro, fratello di Jeff e Steve che dopo la pubblicazione di quest’album sostituirà Hungate, suona il violoncello, e It’s A Feeling, pezzo dalle morbide ed eteree melodie che lascia intravedere diverse sfumature pop e funk-jazz. Afraid Of Love è il brano maggiormente legato al melodic hard delle precedenti release, anch’esso molto ben riuscito, e sulle stesse coordinate si mantengono Lovers In The Night, molto particolare e melodico, e We Made It, brani peraltro che mettono spesso in mostra i virtuosismi e tutta l’abilità del batterista Jeff Porcaro, si arriva così a Waiting For Your Love, esemplare del modo di far musica del gruppo americano, brano che riesce infatti a coniugare la leggerezza propria del pop ad un ritmo soul, quasi R&B, con diverse contaminazioni che spaziano dal funk al jazz, per chiudere con quella che può considerarsi la loro maggior composizione, vale a dire Africa, costruita su un ritmo tribale reso da percussioni e conga, quest’ultime suonate dal percussionista Lenny Castro, e su una favolosa melodia costruita dalle tastiere ed interpretata dalla voce bassa di Paich e dai chorus da brividi di Lukather, Kimball e Steve Porcaro, da annoverare certamente tra i maggiori successi AOR e rock di sempre.
Un anno dopo, proprio grazie a Toto IV, la band ottiene ben sei Grammy Awards:
- Album Of The Year: Toto IV
- Record Of The Year: Rosanna
- Producer Of The Year: Toto
- Best Instrumental Arrangement Accompanying Vocals: Rosanna
- Best Vocal Arrangement: Rosanna
- Best Engineered Recording: Toto IV.
L’album inoltre risulta ancora oggi tra i più venduti in assoluto nella storia del rock e si conquista di diritto un posto tra le pietre miliari del rock, catapultando definitivamente i Toto tra le migliori band di soft-rock mai esistite ed un esempio mai eguagliato di sound fine e delicato per future generazioni di musicisti.