- Kashikura Takashi
- Yamazaki Hirokazu
- Yamane Satoshi
- Mino Takaaki
1. ここには何もかもがあるし、何もかもがない
2. ショウシツ点よ笛
3. After Image
4. エソテリック
5. Say It Ain't So
6. Two Moons
7. モスキートンはもう聞こえない #1
8. モスキートンはもう聞こえない #2
9. ラストナイト (Album Version)
10. グッドバイ (Album Version)
11. You Go
12. Our Next Movement
For Long Tomorrow
Il Sol Levante non è mai stato così dolce.
Che il Giappone sia una terra iper-prolifica per quanto concerne lo scenario rock sperimentale moderno è un dato di fatto, eppure poche volte una musica proveniente da quella landa misteriosa si è dimostrata così trascinante, così fluida, così irrefrenabilmente free.
I Toe sono solo una delle ultimi grandi rivelazioni che il panorama giapponese ha sfornato in questi ultimi anni, eppure non hanno nulla da spartire con i loro act connazionali più blasonati: niente trance psichedeliche alla Boris, niente deliri spiritualisti alla Boredoms, nessun rito ancestrale alla Ghost: quello dei Toe è solo un incolmabile bisogno interiore di esprimere il proprio universo mediante un linguaggio libero, slegato, che alla purezza dell'istinto più selvaggio accompagna una ricerca melodica profonda e sorprendente.
Questo è ciò che For Long Tomorrow, alla stessa maniera - se non meglio - del precedente album Spirit, lascia evaporare da ogni singolo frammento sonoro che ne costituisce l'esoscheletro emotivo e strutturale: flusso magico e quasi onirico in cui un math rock stranamente languido si interseca con continui riferimenti jazz e fragili cornici post-rock dall'aura intimista, il nuovo lavoro dei Toe è un inno alla libertà creativa, alla purezza ispirativa, alla poesia e ai significati di una musica apparentemente intricata ma in realtà guidata solo e soltanto dall'immediatezza del sentimento e dello stimolo artistico più improvviso e incontrollabile.
Tutt'altro che impegnativo nonostante la sua colta raffinatezza, oltre che scevro da qualsiasi sorta di cerebralismo (tipico di molto math rock contemporaneo) o di esaltazione virtuosistica fine a se stessa, For Long Tomorrow è un'opera che combina alla perfezione dimensione acustica ed elettrica, che con equilibrio interseca istinto jazz e razionalità rock, fungendo quasi da anello di congiunzione tra il post-rock più raffinato dei connazionali Mono e le malinconie folk degli artisti Candyrat.
Fiumi in piena di armonie fugaci e improvvisi slanci emotivi, i brani di For Long Tomorrow si susseguono l'uno dopo l'altro in una danza travolgente che sotto arrangiamenti veloci e irrazionali nasconde una toccante atmosfera di intimismo e malinconia: ed è così che ogni singola nota, ogni singolo suono dei piccoli gioielli Two Moons, モスキートンはもう聞こえない #2, After Image e グッドバイ prende le sembianze di una pioggia impazzita che ad ogni goccia evoca un sottile limbo di sapori interiori quasi indefinibili: le instabili cavalcate strumentali e il dinamismo quasi prog di ラストナイト si alternano in continuazione con momenti di piacevole straniamento emotivo (エソテリック e You Go) sotto i quali persiste con costanza lo stile libero e fluido dei Toe, abili nel tessere trame discorsive irrazionali ma dalla grande capacità evocativa. Risulterebbe fuori luogo parlare anche solo minimamente di semplice math rock: For Long Tomorrow, nella sua piacevole commistione di free jazz ed elementi post-rock, sfugge da qualsiasi catalogazione, rinnega qualsiasi radice d'appartenenza e si immortala in una cornice tutta sua, peculiare e ricercata, in cui astrazione colta e immediatezza melodica divengono paradigmi comuni di un linguaggio complesso ma al contempo estremamente diretto. Due dimensioni opposte che i Toe riescono a coniugare con grande efficacia, due universi paralleli che - seppur reiterati per tutta la durata del disco - non annoiano mai, mostrando solo a tratti (le meno incisive モスキートンはもう聞こえない #1 e Say It Ain't So, oltre al più spoglio minimalismo alla Do Make Say Think di ショウシツ点よ笛) piccoli - ma trascurabili - segni di cedimento.
Altra rivelazione che fieramente fa sventolare la bandiera giapponese in ambito musicale alternativo, i Toe rappresentano una delle più intense boccate d'ossigeno per il panorama post-rock (e non solo) degli ultimi anni. Sarà il suo essere libero, sarà la forza espressiva che ne contraddistingue i frammenti, sarà la passione che ribolle sotto le sue 'diaboliche' sfuriate strumentali, fatto sta che For Long Tomorrow si pone senz'ombra di dubbio tra le più interessanti uscite dell'anno. Provare per credere.