- Amon Tobin - Tutte le musiche
1. Get Your Snack On
2. Four Ton Mantis
3. Slowly
4. Marine Machines
5. Golfer vs Boxer
6. Deo
7. Precursor
8. Saboteur
9. Chocolate Jockey
10. Rhino Jockey
11. Keepin' It Steel
12. Natureland
Supermodified
Ogni genere ha i suoi araldi, i suoi simboli, i suoi mostri sacri, le sue pietre miliari. Nell'elettronica moderna spesso si associano a questa sfilza di epiteti acts come Autechre, Squarepusher, Boards of Canada o ancora Aphex Twin; bene, anzi no, perchè se affianco a questi nomi manca quello di Amon Tobin, vuol dire che c'è qualcosa che non va, che qualcosa di troppo importante è stato tralasciato, messo da parte a riposare nel dimenticatoio. Perchè se nell'elettronica c'è mai stato un compositore capace di far combaciare senza la minima sbavatura originalità, sperimentazione e gusto stilistico, allora si tratta del producer brasiliano che da più di una decade dipinge la musica computerizzata con facce sempre diverse, attraverso colori sempre più disparati e tecniche che qualunque altro compositore si sognerebbe la notte.
Perchè se da una parte è vero che Tobin non prese propriamente parte al fermento elettronico della corrente d'inizio '90 assieme ai celeberrimi nomi prima citati, dall'altra, ed è una sacrosanta verità, il piccolo sudamericano è riuscito più di qualunque altro a rappresentare un volto assolutamente nuovo e personale della seconda grande ondata elettronica che prese violentemente piede nell'ultimo decennio del secolo passato. Ciò è dovuto al modo in cui Tobin si è rapportato al movimento elettronico e, soprattutto, alla sua capacità di procedere per vie parallele, di andare avanti nella sperimentazione senza badare a come la proposta elettronica si era effettivamente sviluppata assorbendo ed ampliando la lezione della scuola tedesca.
Tobin con questo non ha niente a che fare, non condividendo nulla, o quasi, nè con la tradizione europea nè con gli acts che di questa tradizione si prefiguravano come i continuatori: correva l'anno 1996 (Adventures In Foam) quando all'interno dell'elettronica qualcosa di inquietante e mai sentito incominciava a prendere forma per poi crescere a dismisura negli anni successivi (Permutation e Bricolage). Un percorso in cui ogni stilema compositivo viene modificato con così tanto impeto da giungere al limite dell'azzeramento rinascendo tra le instabili pareti di una dimensione nuova e perversa: Supermodified.
Uscito nel 2000 per la Ninja Tune (casa discografica creata dallo stesso Tobin), Supermodified è l'album che di Tobin segna non solo il successo, ma la massima espressione ed evoluzione del suo stile compositivo. Non tanto perchè nel disco la fusione di drum&bass, IDM, jazz, samba e flamenco (ricordiamoci che stiamo parlando di un brasiliano) si compie come non era mai accaduto prima, ma perchè le atmosfere, il mood e la carica evocativa raggiungono vertici di inaudita eloquenza espressiva.
Un linguaggio colto e sapiente nel ricercare sperimentali commistoni stilistiche permette infatti a Tobin di spaziare con leggerezza in un oceano di generi e stili aggrappati al filo conduttore elettronico che orchestra in ogni minimo dettaglio il complesso apparato sonoro da lui costruito.
Raffinatezza, eleganza negli arrangiamenti e attenzione alla sfera atmosferica sono i punti di forza di Supermodified: a partire dal sound ballabile e variopinto della opener Get Your Snack On fino alle pacate ondate downtempo di Natureland, il disco si presenta come un interminabile susseguirsi di frammenti tra il metropolitano e il metafisco, tra il futurista e il retrò, l'accattivante e il riflessivo, il ballabile e l'evocativo. Varietà di mezzi e di rappresentazioni, come abbiamo detto, che vanno a delineare un'impressionante moltitudine di atmosfere rese al meglio a prescindere dal genere che Tobin prende in considerazione: perchè se l'aura commovente di Deo deriva dalla commistione di flamenco, ambient e drum & bass, allora basta andare poco più avanti e lasciarsi trasportare dalle correnti di Precursor, episodio basato su esplosioni elettroniche che si inquadrano in una cornice jazz violentemente distorta e destrutturata dall'inquietante onnipresenza dell'impianto effettistico di Tobin. Ci sono poi le travolgenti cavalcate della stupenda e ormai famosissima Four Ton Mantis (impiegata anche nella sigla di Loveline, celebre talk show a sfondo erotico di Mtv), la metafisica fluidità ritmica e strumentale di Golfer Vs Boxer e Chocolate Jockey, per non parlare della ricchezza timbrica di Saboteur, un'allucinato incubo underground frastagliato e schizofrenico. La tavolozza espressiva di Tobin si dimostra ad ogni episodio sempre più ampia ma soprattutto profonda: l'analisi e la riproduzione di vari generi è attuata da Tobin in maniera tutt'altro che superificiale, gli elementi ambient, jazz, samba e IDM non vengono distribuiti casualmente nel tentativo di estendere la varietà cromatica della musica senza solide basi che ne sorreggano l'esecuzione: tutto in Supermodified ha una sua espressione, ma ciò accade all'interno di una dimensione compositiva perfettamente ordinata in cui i particolari e le tendenze artistiche ruotano si all'impazzata ma sempre seguendo una strutturazione razionale.
Tobin rivaluta in questo modo ogni minimo aspetto della musica elettronica andandone a distorcere i fili conduttori: i synth e le tastiere, elementi tutt'ora insostituibili, perdono qui qualsiasi importanza, il suono computerizzato e distorto è sostituito da elementi direttamente registrati dalla realtà (aspetto su cui gira interamente l'ultimo Foley Room del 2007), ma soprattutto il ritmo non si presenta più come semplice accompagnamento delle cellule melodiche ma diventa bensì parte integrante della tavolozza espressiva e della profondità evocativa della musica. Non c'è quindi più distinzione tra ciò che è suono e ciò che è rumore, nulla può ormai rendere diverso un battito da una nota di sassofono nè tantomeno una distorsione effettistica da una chitarra classica: attorno a questa estetica del "suono universale" Supermodified si impone così come un lavoro unico e irripetibile e che, soprattutto, nasce da un'interpretazione assolutamente personale del concetto di "musica".
L'elettronica di Tobin non ha per questo a che fare nè con quella britannica nè con quella berlinese, più che altro perchè non ha a che fare proprio con nulla, se non con questo poetico bisogno di fondere la realtà e l'immaginazione tecnologica in un suono che ne esprima non soltanto la componente futurista e d'avanguardia, ma anche il suo cuore essenzialmente più reale e naturale.