- Tony Mills - voce
- Ronni LeTekro - chitarra
- Victor Borge - basso
- Diesel Dahl - batteria
1. Hello, Hello
2. Peter Seller Blues
3. Baby's Got Rhythm
4. Tango Girl
5. Me And Dad
6. Atlantis
7. The Taste Of Honey
8. Bottle Of Wine
9. The Missing Kind
10. Love Of My Life
11. Had It, Lost It, Found It
Atlantis
Dopo avere esordito nel lontano 1982 con il modesto self-titled, i norvegesi TNT si imposero ben presto con una serie di album, quali Knights Of The New Thunder (1984), Tell No Tales (1987) e Intuition (1989), che valsero loro un posto di primo piano nel florido panorama melodic hard/Scandi-AOR diffusosi nell'area scandinava durante gli anni '80.
Le ultime vicende però non sono state delle più incoraggianti per la band del chitarrista Ronni LeTekro, infatti la pessima figura rimediata con il precedente The New Territory dello scorso anno ed il contemporaneo ingresso del puro valido ed apprezzato vocalist Tony Mills, con gli inglesi Shy autore di alcuni capolavori dell'AOR britannico come Excess All Areas (1987) e Brave The Storm (1985), hanno gettato un preoccupante cono d'ombra sul nuovo corso intrapreso da quella che è considerata una delle più note e stimate band norvegesi.
In realtà il nuovo corso dei TNT è maggiormente visibile nel forte cambio stilistico, più che nella sostituzione dietro al microfono dello storico singer Tony Harnell con il già citato Mills, poiché vengono del tutto abbandonate le muscolari e melodiche ambientazioni di quel melodic hard scandinavo e di quel class metal tipicamente ottantiano a cui avevano abituato gli appassionati del genere, per virare invece verso un sound insignificante ed insapore, fin troppo leggero ed edulcorato, intriso di venature glam e vintage, che pescano a piene mani dal repertorio glam e pop degli anni '60 e '70, dai Beatles, i Queen e gli Abba fino ai vari Slade, Sweet e Cheap Trick.
E per di più lo fanno anche in maniera davvero poco convincente, dando vita a composizioni pessime e talvolta persino fastidiose all'ascolto, come avviene con le varie Baby's Got Rhythm, con la quale forse pensavano di fare un po' di rock n' roll, ma poi ne viene fuori quasi un pezzo dance anni '70, Tango Girl, in cui sembrano una parodia comica dei Beatles in chiave latina, Peter Seller Blues, uno scialbo pop dalla melodia banale ed irritante con l'aggravante di tentare la carta dell'incursione jazzistica, o ancora le beatles-iane e leggere Hello, Hello e The Taste Of Honey.
Di brani degni di nota neanche l'ombra, anzi sembra quasi che tra di loro facciano a gara per aggiudicarsi la palma del peggiore, tanto che solo un paio di tracce, quali la lenta ma prolissa ed un po' noiosa Me And Dad, l'unica tuttavia a risultare vagamente espressiva, o la più frizzante e solare Love Of My Life riescono a farsi ascoltare senza necessariamente raccapricciarsi per il fastidio.
Indubbio che con il presente Atlantis i TNT hanno toccato quel fondo in cui è sommersa e giace la stessa leggendaria isola che ha ispirato il titolo. Sarà il caso adesso di stabilire se si tratta soltanto di un brutto incidente di percorso, cosa purtroppo alquanto improbabile se si tiene conto anche del precedente The New Territory, o se invece non sarebbe il caso di porre la parola fine su una delle più belle storie dell'hard n' heavy scandinavo.