- Massimo Ranieri - voce
- Marco Tafuri - chitarra
- Fabio Curci - chitarra
- Andrea Caruso - basso
- Fabio Vignati - batteria
1. Whispers To The Void
2. Desire
3. The Groom
4. War Children
5. Failure
6. Mass Killer
7. Winter Came
8. Scarred By Your Hands
9. My Blood
Whispers To The Void
Ispirandosi alla tradizione degli ultimi Soilwork e Dark Tranquillity e strizzando un occhio alle nuove realtà Metalcore di All That Remains e Unearth, gli italiani Through Your Silence debuttano nel 2008 con il primo full-lenght Whispers To The Void, pubblicato sotto la My Kingdom Music. Introdotto da una copertina che riprende lo stile del contemporaneo Metalcore europeo e prodotto da Ettore Rigotti dei Disarmonia Mundi, l’album si compone di nove canzoni di media durata, che conservano l’approccio tecnico veloce e sostenuto delle formazioni scandinave, dando spazio però a diverse sezioni vocali melodiche.
La title-track apre il platter con la sua direzione tipicamente Dark Tranquillity, perché al growl in primo piano si affiancano un supporto strumentale graffiante ma gradevole e una base ritmica grintosa e snella.
Di certo il genere proposto dai Through Your Silence non rappresenta qualcosa di nuovo per un panorama Metal già fin troppo carico di simili realtà, ma la valida registrazione e la convincente esecuzione garantiscono un discreto risultato. Decisamente scontate le idee presenti sulla seconda Desire, che appare come una delle tracce meno innovative di Whispers To The Void, mentre il riffing sfrenato di The Groom conferisce una patina Metalcore che arricchisce la gamma timbrica del quintetto milanese.
E se War Children potrà sembrare un trascurabile epigono del primo Death svedese, Failure almeno inserirà elementi moderni più simili alla fase Character dei Dark Tranquillity.
Failure costituisce infatti il capitolo meglio strutturato dell’intero disco, poiché ai momenti più irruenti sa contrapporre una certa sensibilità, solo parzialmente visibile nel resto degli episodi proposti: i Through Your Silence avrebbero dovuto puntare ad una maggiore differenziazione delle proprie canzoni, poiché più ci si addentra nell’ascolto del full-lenght, più i brani rimangono sulla stessa scia di sonorità.
Il punto di forza della band lombarda dovrà divenire la varietà che già è esibita dal punto di vista vocale: servono interruzioni al ritmo vorticoso che viene tracciato in ogni pezzo e che rende monotono Whispers To The Void, affinché l’ascoltatore possa godersi stacchi clean e sezioni meditative.
Per tale motivo il debutto dei Through Your Silence sembra ancora alquanto acerbo nell’ambito del song-writing: tuttavia le ottime doti tecniche in possesso dei cinque componenti hanno contribuito alla perfetta interpretazione dei brani e si auspica che il gruppo possa trovare un nuovo equilibrio sulla struttura delle canzoni future. Si consiglia pertanto Whispers To The Void a coloro che, attratti dalla scena svedese degli anni Novanta, vogliano accostarsi anche alle realtà italiane in cerca di una personalità e dell’attenzione internazionale.