- Gary Hughes – voce
- Lee Morris - batteria
- Steve McKenna – basso
- Paul Hodson – tastiera
- Chris Francis - chitarra
- John Halliwell - chitarra
Essential Rockers
1. The Name Of The Rose / Wildest Dreams
2. The March Of Teh Argonauts / Fear The Force
3. Tne Fathoms Deep
4. Apparition
5. After Teh Love Has Gone
6. Remembrance For The Brave / Red
7. Spellbound
8. The Robe
9. Evermore
Essential Ballads
1. Till The End Of Time
2. You're In My Heart
3. Yesterday Lies In The Flames
4. Virtual Reality
5. We Rule The Night
6. Silent Rain
7. Through The Fire
The Essential Collection 1995-2005
In occasione dei dieci anni di carriera i britannici Ten decidono di celebrare alla grande la prima parte della propria carriera e compiono un’operazione coraggiosa, ossia ri-registrano completamente 18 pezzi fra i più belli del proprio repertorio.
L’opera è divisa in due CD di nove pezzi ciascuno; la prima parte, Essential Rockers, presenta i pezzi più tosti e “hard”, mentre la seconda, Essential Ballads, ci immerge nel lato più “morbido” e tenero dei nostri.
L’aspetto più rischioso dell’operazione è legato alla figura carismatica dello storico chitarrista Vinny Burns; il suo stile inconfondibile viene rivisto dalla coppia Chris Francis/John Halliwell e non si può certo dire che il confronto sia positivo.
Ciò che non toglie che questo non sia nemmeno l’aspetto più deleterio di quest’operazione; infatti va segnalato che il mixaggio è stato pessimo; le chitarre in genere svaniscono nel nulla per quanto riguarda la ritmica affossate dal resto e riescono a sovrastare il resto con “sgusciate” improprie quanto antipatiche negli assoli.
Altro fatto gravissimo è anche legato alla perdita di maestosità che la nuova registrazione sottolinea con deprecabile forza. Vi sono song che da questa nuova versione escono letteralmente con le ossa frantumate come The Name Of The Rose, Fear The Force (smantellata di tutta la sua forza) o Red (resa quasi antipatica da un suono di chitarre non all’altezza e continui assoli che quasi disturbano).
Anche la batteria non ne esce benissimo e forse un pochino l’operazione si riprende nel secondo CD, ma è solo un’apparenza e più o meno tutte le new version ci perdono rispetto alle originali.
Un brutto capitolo per i Ten che speriamo verrà spazzato via dal prossimo studio album.