Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
AFM Records/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Andreas "Gerre" Geremia - voce
- Andy Gutjahr - chitarra
- Frank Thorwarth - basso
- Olaf Zissel - batteria

 

Tracklist: 



1. Octane Warriors (05:07)
2. Deposit Pirates (05:13)
3. Stay Thirsty! (04:39)
4. Hyperthermia (03:47)
5. Echoes of Fear (03:59)
6. When Daddy Comes to Play (05:34)
7. Zodiac Man (04:28)
8. G.A.L.O.W. (03:50)
9. Myevilfart (03:50)
10. Sexy Feet Under (06:12)

Tankard

Thirst

Che cosa pretendete dai Tankard? Innovazioni? Ovviamente no. Raffinatezze varie e propensione ad un approccio tecnico del genere? Ma neanche per sogno! Piuttosto, preparatevi all’ennesima, massiccia dose di puro thrash metal schiaffato in faccia senza troppi fronzoli o vie di mezzo. Una carriera che risale al 1982 e ben tredici album alle spalle sono dei numeri a dir poco impressionanti per una band che ha sempre fatto dell’impulsività la sua parola d’ordine, accompagnandoci continuamente nelle nostre feste birraiole.   

Il quattordicesimo tassello discografico dei nostri tedesconi appassionati di birra si chiama Thirst e sin dalla copertina, che rimanda lontanamente a quella di Stone Cold Sober, possiamo interpretare l’anima goliardica della band. Per loro nulla è importante come fare festa bevendo ettolitri di birra e non possiamo assolutamente dar loro torto! Quindi, prepariamoci all’ennesima espressione diretta di musica veloce e tagliente come pochi altri riescono a fare, che va sempre pari passo con il solito tocco di humour nei testi. 

L’apertura del disco è nelle mani di Octane Warriors. L’inizio è prevalentemente a base di tempi medi, tuttavia man mano che si va avanti l’intensità cresce, fino a raggiungere le classiche sezioni in up tempo. È sempre bello sentire, ancora una volta, il timbro schizofrenico del mitico singer Andreas "Gerre" Geremia non deludere mai, anche se il tempo passa e la quantità di birra ingurgitata in tutti questi anni sta cominciando a diventare più che notevole. I mid-paced breaks ritornano in diverse sezioni e mi sembrano leggermente più presenti se confrontiamo le più recenti releases da parte dei Tankard, anche se non sono assolutamente noiosi e, anzi, danno un tocco di dinamismo e potenza quando le partiture più veloci invadono le canzoni.  

La produzione è potente e tagliente, con le chitarre belle lì, in primo piano ed una batteria che martella senza pietà. Deposit Pirates è un altro buon esempio di propensione al mid-tempo con un tocco melodico tutto particolare per quanto riguarda le partiture di chitarra e alcune partenze leggermente più veloci. Stay Thirsty! Segue binari più diretti, anche se alcune note di chitarra acustica creano un’atmosfera raggelante e molto catchy. Hyperthermia è rabbiosa nelle sue sfuriate per uscire dai pesantissimi mid-tempo, ma una leggera melodia risiede sempre nelle chitarre per rendere il tutto ancora più arrembante e memorizzabile. Echoes of Fear trasuda di thrash teutonico da tutti i pori per quei riffs metallici con costanti virate verso lo speed al fine di mantenere l’intensità ad altissimi livelli. 

When Daddy Comes to Play segna il ritorno di quelle linee di chitarre a dir poco drammatiche per creare la giusta atmosfera. I tempi sono leggermente più lenti, anche se non mancano le classiche sezioni veloci. Tuttavia, qui il gran lavoro è svolto dalle voci, specialmente nel ritornello. Zodiac Man dà molta importanza al groove per rendere il tutto un insieme massiccio di riffs che stupisce per l’impatto provocato e ci annuncia una G.A.L.O.W. da paura per la sua anima punk con il taglio thrash. Myevilfart è delirante per le parti vocali, mentre la vena punk la pervade in più sezioni, accompagnandoci verso il lento inizio di Sexy Feet Under e le sue improvvise partenze che imboccano una strada sempre a metà tra il punk e il thrash.  

In fin dei conti, Thirst può essere tranquillamente considerato come l’ennesimo buon lavoro dei Tankard da quando tornarono in pista nel 2000. Ignoranti, divertenti e pesanti come un macigno. Questi sono i Tankard che ci piacciono.   
Non dimenticatevi dell’esilarante traccia nascosta alla fine del disco!   
 

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