- Tjodalv - batteria
- Cyrus - chitarra
- Athera - voce
- Elvorn - chitarra
- Memnock - basso
1. More
2. Lackluster Day
3. The Clone
4. Distant Memory
5. Release
6. Life Deprived
7. Between The Lines
8. Bound To Come
9. Under
10. Brother
11. Cut From Stone
Cut From Stone
I Susperia si formano nel 1998 dall'idea di Tjodalv e Cyrus, reciprocamente batterista dei Dimmu Borgir e chitarrista dei Satyricon. Da qui un fulminante inizio di carriera, con tre album in quattro anni, passando dalle radici black metal ad un death-thrash accuratamente ricercato e molto accattivante. Furono anche scelti personalmente dai Testament per no dei loro tanti tour reunion. Nel 2004 dunque i Susperia sono una delle realtà più di spicco del panorama "non-proper-black" norvegese, diventando con gli Enslaved la band di punta della nuova nata etichetta Tabu; sembra dunque una strada in discesa per la band di Tjodalv, invece i nostri scompaiono letteralmente dalle scene, due anni interi di silenzio, lontani dagli studi di registrazione così come dai palcoscenici e dalle performance live. La label in modo molto intelligente interrompe il silenzio mettendo sul mercato l'Ep Devil May Care, brano di punta del precedente Unlimited. Ma quando anche i più informati del settore aspettavano ormai un imminente annuncio dello split, ecco che a fine 2006 spuntare un mini tour di cinque date in Inghilterra, il nuovo website e soprattutto, l'annuncio di Cut From Stone, quarto full-lenght della band.
I Susperia iniziarono con Predominance la loro ricerca musicale, un cammino che nel corso dei tre album precedenti a questo li ha portati ad elaborare in modo personale black, death e thrash, fino ad avere in quest'ultimo il maggior punto di riferimento. Ed è infatti decisamente thrash questo Cut From Stone, album che per molti aspetti richiama il secondo Vindication più del precedente, e per i più numerosi riferimenti death, e per la sua maggior furia grezza, elemento non veramente presente in Unlimited, dove il sound era davvero ricercato e le parti veloci si sviluppavano in un modo molto intelligente e ragionato. Anche in questo caso, un plauso alla cristallina produzione della release, dove è possibile dettagliatamente apprezzare ogni sfumatura in fase di sound.
L'album si sviluppa in undici episodi, la metà dei quali molto sintetici ed immediati della durata poco superiore ai tre minuti; brani come appunto il tandem di apertura More e Lackluster Day, capace di introdurre perfettamente l'ascoltatore nel mondo dei Susperia, e grazie anche al particolare richiamo di quest'ultimo pezzo con Off The Grid, di mantenere un filo conduttore tra tutti i lavori di Athera e soci. E se The Clone è il classico brano thrash che ci si aspetta a questo punto dell'album, la traccia più completa ed elaborata del platter è la quarta proposta Distant Memory, dove nel corso dei sei minuti possiamo essere testimoni di una ampia carrellata di elementi, dal metodico drumming di Tjdalv all'efficacia delle doppie asce di Cyrus ed Elvorn, capaci di creare un sound compatto e ricco di adrenalina, che sa essere feroce quanto elegante, come nelle parti arpeggiate e negli assoli. Degni particolarmente di nota sono inoltre le proposte Under e la title track: la prima menzionata è un brano su di giri, dove la sua metrica estremamente ritmata e di facile presa contamina ed imprigiona il lavoro delle chitarre, offrendo nel complesso il brano forse più catchy del disco, ma certamente uno dal maggior impatto. Cut From Stone ha il dovere, e l'onore, di chiudere questo quarto capitolo in casa Susperia, proponendosi come seconda traccia per durata; la canzone in questione offre diversi momenti al suo interno, le migliori sono decisamente le parti più schiette e dure dove esplode la furia thrash del combo di Oslo e nelle quali si percepisce nettamente la foga e la voglia di suonare questo determinato stile musicale. Ricrdiamo anche che la voce di Athera non è una novità; è decisamente particolare e conferisce ancora più credito ad un disco di per se molto valido in cui nessun elemento buono derivante dal passato viene trascurato, così come l'inserimento del nuovo non stona e non prevarica il lungo background dei nostri.
Nessuna controindicazione riscontrata per questo disco, un ritorno di tale livello era ipotizzabile quanto quasi obbligato per i Susperia. E dopo un album come Unlimited onestamente non era facile riproporsi con altrettanto efficacia. Un gradito ritorno in ambito thrash metal anche questo Cut From Stone dunque, band in grado di reinventarsi e modernizzarsi pur rimandendo ancorata al passato, alle tradizioni, e a riproporre nella versione attuale ciò che i Testament ci proposero negli anni passati.