- Mike Muir - voce
- Grant Estes - chitarra
- Louiche Mayorga - basso
- Amery Smih - batteria
1. Suicide's An Alternative / You'll Be Sorry (02:44)
2. Two Sided Politics (01:03)
3. I Shot The Devil (01:51)
4. Subliminal (03:08)
5. Won't Fall In Love Today (00:59)
6. Institutionalized (03:49)
7. Memories Of Tomorrow (00:59)
8. Possessed (02:07)
9. I Saw Your Mommy... (04:52)
10. Fascist Pig (01:17)
11. I Want More (02:28)
12. Suicidal Failure (02:53)
Suicidal Tendencies
Anno 1982: i Suicidal Tendencies vengono eletti da Flipside, fanzine punk-underground di L.A., "peggiore band dell'anno" e "peggiori coglioni dell'anno" ("biggest assholes"), pur non avendo nessun album alle spalle, solo per l'antipatia creatasi nei club nei quali suonavano, in virtù di uno stile di musica rivoluzionario e di un look che a sentire i puristi non c'entra niente col punk che predicavano: canottiere da basket, pantaloni da skater e bandane (da qui il soprannome del loro genere musicale secondo alcuni fans: bandana-core, accanto al più noto termine skate punk).
Anno 1983: in seguito all'uscita del primo, omonimo cd la stessa fanzine nomina i Suicidal Tendencies "miglior band dell'anno" e definisce il loro album "il migliore del 1983". Proprio così, i ST sono arrivati come un tornado e hanno distrutto tutti i luoghi comuni del punk della Città degli Angeli, unendo la musica dei disadattati allo skateboard (non per niente vengono considerati fra i pionieri dello skate punk) e testi di protesta a musica veloce, l'hardcore appunto e contribuendo in maniera significativa ad influenzare l'appena nato thrash metal, corrente degli anni '80 capitanata in quegli anni dai Metallica.
Formatisi nel 1982 a Venice, traendo il nome da una vecchia storia di un asilo politico di quegli anni (dove ora sorgono le California State University Channel Islands) e guidati da un leader carismatico a dir poco, Mike Muir, i ST si sono fatti conoscere a velocità record in tutti i club underground più famosi dell'area losangelina, sebbene i proprietari dei locali facessero di tutto per non farli suonare, dal momento che il loro pubblico era il più chiassoso, violento e degenerato.
La loro line up iniziale aveva Mike Muir (ovviamente) al microfono, i fratelli Mike e Sean Dunnigan rispettivamente alla chitarra e alla batteria ed Andrew Evans al basso,. E' curioso notare che Muir, all’epoca studente del Santa Monica College, inizialmente pensò di formare una semplice "party band" per divertirsi con gli amici, ma la crescente notorietà del gruppo lo portò a dedicarsi a tempo pieno al gruppo. Mike è praticamente un uomo-gruppo, dato che nel corso degli anni sarebbe rimasto l'unico membro fisso nella formazione: infatti, fin da quasi subito i membri cambiano, e viene reclutato Grant Estes alla chitarra, Louiche Mayorga al basso e Amery Smith per il debutto su disco.
Il sound della band è tanto geniale quanto innovativo: l'estremizzazione del punk voluta da Black Flag e Dead Kennedys viene fusa con strofe rappate e corposi riff di chitarra e giri di basso che verranno ripresi gli anni seguenti dalla nascente scena thrash metal. Il loro stile travolgente seminava inoltre i primi semi di quella contaminazione con il metal, che avrebbero approfondito, esteso e popolarizzato in seguito (e che sarebbe stata poi chiamata "crossover thrash", ponendo al contempo anche le basi per il metalcore). Quest'album sarebbe stato definito dal noto critico Steve Huey " un disco veloce, furioso e divertente... Mike Muir si dimostra un compositore con buona tecnica, in grado di misurarsi con intelligenza ed irriverenza con tematiche tra cui alienazione, depressione e perfino una politica non conformista". E non c'è da stupirsi.
Dopo l'uscita del loro omonimo esordio, Suicidal Tendencies, la band raccoglie critiche positive da tutti i frequentatori dell'ambiente punk di LA, e non potrebbe essere altrimenti, visto che la potenzialità delle canzoni è enorme; si parte con Suicide Is An Alternative - un titolo, un programma -, pezzo adrenalinico e micidiale la cui risata satanica iniziale poi ispirerà anche gli italiani Negazione nell'intro di Tutti Pazzi; si continua con Two-Sided Politics, una bomba che esce dallo stereo e che offre nuovi massime di ribellione ai giovani ("non sono contro la società, è la società a essere contro di me") e interessanti spunti di riflessione sulle ingiustizie dell'america capitalista di Reagan negli anni '80 ("uccidi qualcuno in una guerra, prendi una medaglia: sei un eroe. Combatti per difendere la tua incolumità nelle risse quotidane per strada, sei deplorevole e vai in prigione").
Dopo I Shot The Devil ("The Devil" sarebbe Ronald Reagan, ma il titolo iniziale - I Shot Reagan - venne censurato per evitare ovvi problemi alla label) segue una delle migliori canzoni dell'album, vale a dire Subliminal, che parte più lenta delle due precedenti canzoni... ma poi il riff di chitarra si fa sempre più insistente e opprimente mentre il buon Mike cerca di riassumere in poche strofe il problema della pubblicità subliminale che le tv di stato ci propinano ogni giorno ("il controllo della mente è la via più semplice, appoggiata dalla CIA, è un'arma che non puoi vedere, mi stanno fottendo con la pubblicità subliminale").
Ma il pezzo forte del cd è Institutionalized, che al tempo fece scalpore per la frequenza con la quale il video (esilarante, tra l'altro) della canzone veniva richiesta dai giovani su Mtv (erano altri tempi...), nella quale il chitarrista Grant Estes da il meglio di se con giri virtuosi. Il testo, inoltre, contiene una citazione al brano Slow Down Gandhi di Sage Francis.
Si continua ancora per sei episodi che seguono lo standard della prima parte di album, nei quali Mike Muir si prende la briga di tirare in ballo mamme altrui (I Saw Your Mommy), inneggiare ironicamente al regime fascista ("Voglio diventare un porco fascista", da Fascist Pig), e sottolineare l'impossibilità di ritenersi soddisfatti (I Want More), concetto che verrà ripreso una decina di anni dopo dalla scena grunge di Seattle. Finale, naturalmente, al cardiopalma con Suicidal Failure.
In totale, un cd magnifico, veloce e innovativo, dodici schegge di una potenza inaudita in meno di mezz'ora, critiche sputate con rabbia e ferocia dal frontman Mike Muir, l'inizio di un nuovo periodo nella storia del punk, e un nome che dal lontano 1983 sarebbe stato destinato a rimanere nella storia del rock: Suicidal Tendencies.