- Matteo Buti – Chitarra
- Federico Fulceri – Basso
- Fabrizio Ferzola – Voce
- Marco Masini – Batteria
- Jacopo Mattii - Chitarra
1. Estinto Naturale
2. G.G.
3. Il Vecchio Bastardo
4. Vigliaccheria
5. Surprise! You Are Dead!!! (Faith No More cover)
6. Delirio 112
Delirio n.1
Primo demo per i toscani Subhuman, band dedita al Thrash/Death metal molto orientato verso quest’ultimo che riescono a presentarci un disco mixato molto bene, cosa che non è così scontata se si pensa che questo demo è autoprodotto.
Particolarità del gruppo è il cantato in italiano ma che non si nota nella sua completezza per via del growl molto pesante e potente del cantate Fabrizio Ferzola. I riferimenti più opportuni sono gruppi della scena Thrash/Death tedesca come i Sodom, per la velocità e la violenza, ma anche a tratti gruppi più della Bay Area come Testament ecc… Qualitativamente parlando il demo è ottimo e non presenta pecche evidenti: a livello compositivo i cinque dimostrano di saperci fare e ottima è anche l’esecuzione dei pezzi, a dire il vero più violenti che tecnici.
Il demo è composto da cinque pezzi più una cover di Surprise! You Are Dead!!! Dei Faith no More, qui rivista in chiave Death/Thrash e bene riuscita. Il primo pezzo è introdotto da un intro di una ragazza stuprata già sentita nella sua versione inglese già dieci anni fa in Fuck Me Jesus / Departure From The Mortals dei Marduk. Per il resto Estinto Naturale si dimostra un eccellente canzone death/thrash molto ben scritta e dotata di un ottimo ritmo.
La successiva G.G. è più brutale e meno veloce, con ritmiche buone ma non eccellenti e a dire il vero suona un po’ di già sentito. Nonostante questo la canzone risulta comunque discreta ma non eccelsa. Con Il Vecchio Bastardo la storia cambia e si ritorna agli ottimi ritmi veloci e brutali dell’opener del disco. Stacchi eccellenti, doppia cassa a mille, liriche pesanti e “in your face” fanno della canzone un ottimo esempio di quello che rappresenta la musica dei Subhuman: velocità brutalità e violenza. Vigliaccheria è un'altra canzone brutale dove si vede anche il lato tecnico della band. Pesante come le precedenti, la traccia si sviluppa come un monologo tra il cantante e Dio, dove il cantante rivolge domande senza risposta al creatore. La conclusiva Delirio 112 ha un intro molto “casalinga”, realizzata con il programmino che pronuncia la frase che tu scrivi; lasciando perdere questo particolare la canzone è davvero ottima e ben scritta con cambi di tempo molto belli e con la voce quasi “grindante” sulla velocità del pezzo. Molto belli i passaggi tra la strofa ed il ritornello.
In conclusione ci troviamo di fronte ad un ottimo demo, ben prodotto e mixato, che farà sorridere senza dubbio tutti gli amanti del Death/Thrash ma anche del Death in generale. Consigliatissimo ai nostalgici della velocità e della violenza.