- Pietro - voce
- Sandro - chitarra
- Danilo - basso
- Lorenzo - batteria
1. Rise Above The Distances (01:25)
2. Spit On Your Pride (01:47)
3. Hurt Like Wounds (01:12)
4. Crushed Out (01:42)
5. No Compromise (01:41)
Stop Talking!
Quando si pensa all’Hardcore italiano, i primi nomi che vengono in mente sono certamente quelli di Negazione, Raw Power o Tear Me Down, tuttavia esiste, specie nella zona intorno a Milano, una foltissima scena composta da gruppi poco conosciuti ma non per questo meno validi. Fra le tante, giovani band da tenere d’occhio ci sono senz’altro gli Stop Talking!, nati nel 2004 con il nome di Born To Die. I numerosi avvicendamenti di line up hanno però portato ad un cambio di monicker nonché all’incisione di nuovi pezzi. Nel 2006, grazie ad un accordo con la Crossfire Records, una piccola ma agguerrita label indipendente giapponese, il gruppo lombardo ha finalmente dato alle stampe il suo primo lavoro, un mini intitolato semplicemente Stop Talking!.
Il disco contiene cinque tracce (tutte molto brevi), accomunate da una carica non indifferente e da un messaggio chiaro, profondo: rispetto per ogni essere vivente ed astensione da ogni tipo di droga. Ad accompagnare dei testi caparbi e mai banali troviamo musicalità altrettanto dure. L’Hardcore degli Stop Talking! ha nelle proprie vene i Chain Of Strenght e gli Youth Of Today, ma al tempo stesso un sound moderno, attuale, ricco di stacchi ritmici e ripartenze fulminee. Nonostante una durata minima, le cinque tracce del disco possiedono una struttura compositiva abbastanza articolata, che rivela una certa esperienza da parte della band lombarda.
Un altro punto a favore degli Stop Talking! è la cura riservata ai suoni del mini, tanto puliti quanto basta per valorizzare al meglio le canzone in esso contenute. E’ anche merito della produzione, d’altronde, se il riffing dell’inziale Rise Above The Distances appare dapprima incisivo, poi tagliente come una lama di rasoio. Stesso discorso per la successiva Spit On Your Pride, dove le chitarre rivestono nuovamente un’importanza notevole. Ottimo è pure il lavoro svolto da Pietro dietro il microfono: da un lato le parti vocali trasmettono grande impetuosità, dall’altro fanno trasparire tutta la passione che gli Stop Talking! mettono in ciò che fanno. Le conclusive Crushed Out e No Compromise raggiungono infine l’apice quanto a capacità di travolgere l’ascoltatore, complice una sezione ritmica attenta e decisa.
Stop Talking! è un lavoro davvero sorprendente, soprattutto se si pensa che a pubblicarlo è stata una band attiva soltanto dal 2004. Il mini non presenta particolari difetti, se non la breve durata dei suoi pezzi, e l’unico consiglio che si può quindi dare al complesso di Busto è quello di proseguire su questa strada, sperando a breve nella pubblicazione di un più ricco full lenght.