- Peter Grundström - voce
- Jan Åkesson - chitarra, tastiere e basso
- Lasse Johansson - basso
- Jaime Salazar - batteria
1. Deal With The Devil
2. Body Talk
3. Words Are Not Enough
4. City Of Illusion
5. Rest My Eyes On You
6. Magic Signs
7. Before I Go
8. Cold Blood
9. One Love One Heart (bonus track)
World Entry
Gli Stonelake si formano in Svezia sul finire degli anni '90, benché la loro genesi abbia radici ben più remote e combattute, risalenti addirittura alla prima metà degli anni '80, periodo in cui avvenne il primo incontro tra il cantante Peter Grundström ed il polistrumentista Jan Åkesson.
Dopo il debut album del 2005, intitolato Reincarnation, i due adesso ci riprovano con una line up più completa e, si spera, stabile che vede il batterista Jaime Salazar prendere il posto del session-man Jeremy Child e l'ingresso del nuovo bassista Lasse Johansson, mentre la formula proposta è quella che più si rifà al substrato musicale delle due menti del progetto, e cioè un hard n' heavy molto melodico e di stampo nord-europeo che trova sporadiche similitudini nei vari Talisman o TNT, senza dimenticare le forti influenze esercitate su Grundström dai vari Dokken, Dio e Riot fin dai tempi dei Whitelight, sua precedente band, tanto da mantenere una connotazione tipicamente ‘eigthies'.
I vari brani sono equamente distribuiti tra pezzi di melodic hard ed aggressive heavy song, che comunque non perdono mai di vista quell'aspetto più melodico ed ottantiano tanto caro al duo Grundström - Åkesson, si alternano così brani metal di stampo classico, come l'opener Deal With The Devil o la seguente Body Talk ad altri propriamente melodic hard come la ballad Words Are Not Enough, in cui Grundström convince e graffia come il Jon Bon Jovi dei bei tempi, in un brano davvero strepitoso e sorretto da una linea melodica vincente e di sicura presa.
Meno convincente risulta purtroppo City Of Illusion, che abbandona per un attimo quel flavour tipicamente ottantiano che contrassegna un po' l'intero lavoro, mostrando così che l'abilità e l'ispirazione compositiva dei due ne risente quando si abbandonano quei territori a loro più congeniali, piacevole invece il potente mid-tempo Rest My Eyes On You che, nonostante l'ottima prova del singer ed il suo incedere heavy, non riesce però a convincere pienamente, risultando un po' monotono e prolisso, evidenziando una certa carenza di soluzioni, ma i segni di ripresa si fanno prima più evidenti con l'incalzante e melodica Magic Signs, buon esempio di heavy potente e melodico assimilabile nello stile a quello degli statunitensi Riot, e poi vengono confermati con la frizzante ed ottantiana semi-ballad Before I Go, ancora una volta in possesso di buone melodie e di un'elevata performance di Grundström che mostra notevole estensione vocale e grande abilità nell'affrontare anche le più alte tonalità.
Si chiude in bellezza con Cold Blood, bel mid-tempo melodico e graffiante, e soprattutto con la bonus track per il mercato europeo One Love One Heart, altra ballad in pieno stile melodic hard che evidenzia l'ottimo guitar-work di Åkesson.
World Entry, secondo album degli Stonelake, è quindi un buon esempio di melodic metal, un album di facile assimilazione e piacevole da ascoltare, che ci sentiamo di consigliare in modo particolare ai nostalgici di quelle sonorità più in voga negli anni '80. In definitiva, l'album in questione non presenta segnali di originalità o innovazione, ma si distingue soltanto per la sua grande voglia di tuffarsi nell'hard n' heavy più melodico ed immediato, riuscendo in tal modo a far breccia nel gusto degli amanti di tali sonorità.