- Norbert Vornam - voce
- Lars Döring - chitarra
- Michael Schiel - chitarra
- Michael Kaspar - basso
- Martin Buchwalter - batteria
1. The Sources Of Ignition
2. Mask Of The Betrayer
3. New Saviour
4. Grey
5. Godlike
6. These Urges
7. Thrasher
8. Martyrs Of The Half Moon
9. I Came For You
10. Once Fallen
11. The Circle Shuts
The Circle Shuts
In contemporanea con il ritorno degli Helstar, ecco un'altra uscita discografica in ambiti power/thrash per la label germanica AFM Records, che ci costringe in tal modo a fare paragoni e confronti, talvolta antipatici e spesso fuorvianti, ma almeno in tal caso necessari per precisare la proposta sonora di due realtà che, benché legittimamente condividano quella stessa etichetta che le definisce power/thrash, poco altro hanno in realtà da spartire.
Infatti i tedeschi Squealer, formatisi nel lontano 1984 a Schwalmstadt, propongono un power/thrash di stampo teutonico che trova in band connazionali, quali Rage e Mystic Prophecy per il versante power e Kreator per il versante thrash, i suoi punti di contatto, e che parecchio si differenzia da quella scena power/thrash che si formò dall'altra parte dell'oceano verso la metà degli anni '80, mostrando nel caso di questa veterana band tedesca una maggiore propensione verso il classico power metal, con una maggiore concessione quindi alla melodia e ai suoni pieni, che si contrappongono al sound più asciutto, violento e cattivo del nuovo arrivato in casa Helstar, ma più in generale di tutta quella già citata scena US Metal, come potrebbe dimostrare anche l'ultimo e contemporaneo lavoro dei Metal Church.
The Circle Shuts è il sesto full length, il secondo dopo la tragica scomparsa nel 2005 del singer Andy Allendörfer (fondatore e membro sia della band che della stessa etichetta AFM), di questo combo tedesco, che dopo l'ultimo deludente Confrontation Street licenzia il cantante Gus Chambers ed ingaggia per sostituirlo l'ex Mortal Passion e Mind-Ashes, tanto per restare negli ambiti del thrash germanico, Norbert Vornam.
L'impressione generale che si ricava dall'ascolto di The Circle Shuts è che i metallers tedeschi non siano del tutto riusciti ad amalgamare i diversi volti del loro sound, dando in tal modo vita ad un qualcosa di ibrido, poco coeso e talvolta quasi raffazzonato, in più si aggiungano le tentazioni moderniste ben visibili in brani come l'opener The Sources Of Ignition e le divagazioni melodiche, talvolta peraltro accattivanti, di molti brani presenti, per trovarsi di fronte ad uno stile che appare fin troppo costruito e forzato.
Tuttavia lungo la tracklist non mancheranno occasioni per lasciarsi coinvolgere da brani come Mask Of The Betrayer e New Saviour, dotati di un rifferama quadrato e tagliente, aperture melodiche e refrain dal buon impatto, ritmiche rocciose ed atmosfere solenni e darkeggianti, in tal ultimo senso esemplare è il caso dell'oscura Grey. In seguito il disco tende ad appiattirsi eccessivamente, finendo anche con l'evidenziare molte delle pecche sopra accennate, tanto che alcuni brani come I Came For You o la pur piacevole Once Fallen suonano forzati, come se costituiti da diversi spezzoni, mentre altri come Godlike semplicemente anonimi e ripetitivi rispetto al resto del disco. Qualche buona notizia arriva invece da pezzi come These Urges o Thrasher, in cui si dedicano ad un thrash devastante, pestato e nel caso della prima song anche meno incline alle (talvolta accennate, ma poco riuscite) contaminazioni a cui si è assistito un po' su tutto il disco.
Non è certamente questo il disco che riporterà alla ribalta il moniker dei tedeschi Squealer, circa tre lustri fa considerati come una delle più promettenti realtà del metal europeo; sembra questo invece il classico disco di transizione, dato alla luce da una band valida ma ancora alle prese con troppe questioni in sospeso, tra il definitivo assestamento del dopo Allendörfer, cambi di line up e la ricerca di un nuovo e preciso stile.