- Bruce Springsteen - Voce, Chitarra, Armonica
- Gary Tallent - Basso
- Max Wenberg - Batteria
- Roy Bittan - Pianoforte
- Danny Federici - Organo
- Clarence Clemons - Sassofono
- Ernest Carter - Batteria
- David Sancious - Tastiere
- Randy Brecker - Tromba
1. Thunder Road
2. Tenth Avenue Freeze-Out
3. Night
4. Backstreets
5. Born To Run
6. She's The One
7. Meeting Across The River
8. Jungleland
Born to Run
Quella primavera del 1975 ha cambiato la vita di Bruce Springsteen ed inevitabilmente ha perennemente segnato la storia del rock. In quella primavera assieme ai fiori e ai frutti stagionali germogliava il primo grande capolavoro di Bruce e della sua E Street Band che lo accompagnò per tutta la sua carriera e lo fa tuttora. Parlare di un album come Born To Run vuol dire parlare d'una gigante fetta di rock, vuol dire ascoltare la carica e la poesia di una musica eccezionale sotto tutti i punti di vista, a partire da quello emotivo e stilistico, fino a quello dell'importanza storica dal momento che esso rappresenta uno dei pilastri del rock mondiale.
Il giovane Bruce vi giunge dopo la pubblicazione di due album, ascoltabili ma non molto fortunati per le vendite, e fu proprio per questo che il rilascio di Born To Run sconvolse il rock con le sue note che fin da subito conquistarono il mondo. Ma l'importanza di questo album va riscontrata anche nella sottile amarezza che traspare leggendo le lyrics: Springsteen non rinuncia infatti a colpire la società occidentale persa e ipnotizzata nei miasmi del finto American Dream contro il quale il cantautore del New Jersey si scaglia fortemente attraverso la sua musica.
A far partire il disco ci pensano subito le fantastiche note di Thunder Road, aperta da un dolcissimo abbraccio di armonica e piano su cui poi prevale la grande voce del Boss che da questo momento comincia a cantare la sua storia, la sua emozione, la sua America attraverso un rock profondo che sa anche sorridere con purezza e sincerità (basti pensare a Tenth Avenue Freeze Out), impegnato e coinvolgente e l'omonima Born To Run non a caso ne è un lampante esempio. Con i suoi ritmi incisivi e trascinanti, le melodie leggere e piacevoli e la voce del Boss sempre pronta ad ammaliare, la canzone si piazza indubbiamente tra le migliori di sempre della carriera di Bruce, e da meno non sono altri fantastici capitoli come la pacata Meeting Across The River, dove il sax di Clarence Clemons tesse atmosfere quasi jazz legandosi perfettamente ai soavi giri di piano, o ancora come la stupenda Backstreets, struggente e melodiosa nel calibrato mescolarsi dell'ensemble strumentale e della voce del boss, come al solito sorridente cantautore tra poesia e denuncia, quiete e rabbia.
Poi, non citare nemmeno una volta Jungleland o She's The One sarebbe da reato perché perdersi le emozioni che scaturiscono da queste due grandi canzoni vorrebbe dire non godere appieno di ciò che Bruce ha da darci con la sua musica, e ciò vale naturalmente per l'ultima rimasta Night, molto vicina a Born To Run per caratteristiche e struttura dell'arrangiamento, sempre vibrante d'intensità e calibrato perfettamente nei suoni e nei ritmi.
Così, attraverso otto semplicissime canzoni Bruce Springsteen ha riscritto con le sue mani la storia del rock, ingrandendolo con la sua passionale furia e la semplice poesia dei suoi testi e dei suoi suoni che in questo album prendono le sembianze d'un capolavoro immortale che per sempre rimarrà scalfito nei cuori dei veri intenditori e soprattutto di coloro che hanno visto nascere questa musica sotto i propri occhi. Immancabile per tutti gli appassionati e anche per chi voglia riscoprire le basi di gran parte del rock dei giorni nostri. Mitico Bruce.