Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Noras - sintetizzatori, tastiere, programmazione
- Phemtis - voce

Tracklist: 

1. Lusting Greed
2. The Sense of Flesh
3. Destructive Logik
4. Borderline New World

Spineflesh

The Sense of Flesh

Gli Spineflesh non sono altro che gli Edenyzed, duo di compositori di elettronica di Sulmona (AQ) che si presentò nel 2006, con il debut Vanity Moves the World, concentrato di melodia, aggressività e atmosfere oscure, punto d'incontro fra ebm, harsh, sonorità danzabili e chitarre distorte di stampo industrial rock. Esattamente loro. Dato che la proposta musicale targata Spineflesh non si allontana troppo, è quindi lecito chiedersi il perché di questa scelta. Il motivo è semplice, negli Edenyzed sono entrati un chitarrista fisso (prima le chitarre erano suonate dal tastierista Noras) ed un batterista (prima vi era la drum-machine), con l'intento di avvicinarsi sempre di più all'electro-metal. Con il marchio Spineflesh, il duo composto da Phemtis (voce) e Noras intende invece proseguire il proprio progetto interamente elettronico. Così con molta cura preparano questo EP d'esordio, The Sense of Flesh, offrendo una proposta italiana del cosiddetto terror ebm/harsh non male, grazie alle sue tonalità molto oscure ma anche alquanto ballabili, che scorre piacevolmente tendendo ad un hard-style particolarmente aggressivo e maligno. Atmosfere quasi post-apocalittiche sposano alla perfezione dei synth maligni avvolgenti e penetranti, per una miscela esplosiva e al tempo stesso catchy, meritevole di attenzione per gli interessati al genere. L'influenza di acts più recenti come i Tactical Sekt per le melodie oscure o i (soprattutto) God Module per la vena danzereccia, e aggiungeremmo anche i Psyclon Nine sempre per la combo di melodicità e aggressività (e anche per lo screaming più vicino a quello di Phemtis). Non viene inventato nulla quindi, ma i quattro pezzi proposti dagli abruzzesi rimangono di alto livello e acquisiscono personalità propria nel privilegiare un forte impatto melodico unito al lato più feroce, invece di concentrarsi solo su atmosfere oscure ed opprimenti oppure solo sul lato ballabile, scelte che li avrebbero resi cloni dei loro ispiratori.

The Lusting Greed è potenzialmente la hit maggiore del disco, poiché riassume fin da subito quanto detto, e lo fa con melodie davvero accattivanti. Delle penetranti strings di sottofondo dipingono un inquietante scenario post-industriale in cui tastiere brucianti si uniscono in una combo corrosiva con lo scream di Phemtis: è come una fiammata infuocata, che però al contrario fa raggelare il sangue per la sua crudezza. La titletrack The Sense of Flesh pende maggiormente verso un ebm più danzabile, non rinunciando ad effetti abrasivi e angoscianti, dalle tonalità simil-discotecali filtrate in uno stampo oscuro e straziante. Mentre proseguendo su questi binari, Destructive Logik è una carica allucinogena maggiormente furiosa, sviluppo ossessivo e impulsivo di quanto appena incontrato. Tappeti di tastiere atmosferiche riempiono lo sfondo non stemperano la soluzione, ma ne esaltano l'oscurità. E questo sviluppo esponenziale ha il suo culmine in Borderline New World, fulminante ma angosciante allo stesso tempo, ricarica di alcuni giri quasi, con le dovute proporzioni del caso, trance in una versione estremizzata fusi a tastiere da incubo realizzano una combo molto suggestiva.

Un esordio sicuramente interessante, non trascendentale e non rivoluzionario, ma molto promettente per il futuro e ricco di energia melodica ma al tempo stesso aggressiva e oscura. Gli interessati al genere ci facciano un pensierino.

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